Aversa attonita si interroga sulla possibilità che in città possa esserci un assassino a piede libero che potrebbe aver ucciso anche più volte. A farlo ipotizzare due «cold case», due vecchi casi che riguardano altrettante donne assassinate in maniera violenta e dei cui autori nulla ancora si sa. In verità, per uno dei due, quello relativo alla morte di Cinzia Santulli, avvenuta il 24 novembre del 1990, un omicida, almeno per la giustizia civile, ma non per quella penale, c’è. La giovane fu uccisa con 41 coltellate nel proprio appartamento al parco Coppola.
All’epoca un giovane studente di ingegneria, unico imputato, fu assolto dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere e poi dalla Corte di Assise di Appello di Napoli (difeso dagli avvocati Alfonso Martucci e Raffaele Costanzo). Ma, in sede civile, (avvocato Paolo Trofino per la famiglia Santulli) caso forse unico in Italia, simile a quello di O.J. Simpson negli Usa, il giovane fu, invece, condannato al risarcimento di una lira nel 2002. Da giovane cronista, all’epoca, seguii il caso per il Giornale di Napoli e ricordo che anche gli investigatori non avevano dubbi, ma si trattava di indizi e non di prove.
Ora, dopo 15 anni, grazie ad un articolo della collega Marilù Musto su Il Mattino, si apprende di un possibile collegamento di questo omicidio, mai punito, con la morte di Romina Del Gaudio (nella foto), promoter della Wind residente ai Camaldoli a Napoli. La giovane scomparve da Aversa il 4 giugno del 2004; i suoi resti furono ritrovati in un bosco, a Carditello, quattro mesi più tardi. «Si riaccendono – scrive la collega Musto – i riflettori su una storia complicata che potrebbe, ora, riservare ulteriori sorprese. Ebbene, l’auto intravista da alcuni testimoni ad Aversa accanto a Romina Del Gaudio prima della sua scomparsa pare sia riconducibile al padre dell’imputato assolto per la morte di Cinzia. Coincidenze? Ipotesi? Suggestioni? Per ora la circostanza è confermate solo da indagini difensive svolte dall’investigatore privato ingaggiato da Ciro Gallo, zio di Romina Del Gaudio».
Sulla vicenda il fratello di Cinzia, l’avvocato Lello Santulli non ha voluto rilasciare commenti, limitandosi a ribadire: «Siamo di fronte ad una famiglia di “assassini” tra virgolette, nel senso che sono stati in diversi di loro a coprire il proprio congiunto. La circostanza strana, come lei stesso mi ha fatto notare, è che dell’omicidio di Cinzia, stranamente, non se ne è mai parlato abbastanza».