La campagna elettorale sta per terminare ma i toni continuano a salire. Tuttavia, per il candidato sindaco di “Carinaro Rinasce”, Nicola Affinito, “il livello delle argomentazioni comincia a scendere in caduta libera”. “Un atteggiamento tipico – sostiene l’aspirante primo cittadino – di chi sente il terreno franare sotto i piedi e cerca di recuperare posizioni denigrando gli avversari politici con la deplorevole tattica delle accuse ‘de relato’, quelle, per intenderci, che si fanno con i ‘sentito dire’, con i ‘si dice’”.
Riferendosi alla sua avversaria, Annamaria Dell’Aprovitola, Affinito sottolinea: “La nostra contendente, in un recente incontro, ci ha accusato di raccogliere curriculum e di fare promesse lavorative, avendone avuto notizia in paese, avendolo sentito nelle piazze. Non è la prima volta che lo fa: anche in occasione della presentazione della sua candidatura a sindaco fece ‘strane’ allusioni e riportò voci relative a nostre presunte promesse di lavoro. Ci tengo a tranquillizzarla: mi dichiaro disponibile sin da adesso a presentare, insieme a lei, una denuncia contro chi utilizza tali metodi. Quando vuole potremo recarci assieme alla Procura di Napoli Nord, sarò ben lieto di accompagnarla”.
“In verità – continua Affinito – anche noi abbiamo sentito di metodi poco ortodossi finalizzati ad accaparrarsi il voto dei nostri concittadini, in particolare circa i futuri insediamenti di Amazon e Eurospin, ma non avendone le prove abbiamo preferito non inquinare la campagna elettorale con tali illazioni, preferendo presentare ai carinaresi le nostre proposte per la rinascita di Carinaro. Ma, d’altronde, ognuno ha il proprio stile”.
“Ciò che, invece, merita di esser commentato – incalza il leader di ‘Carinaro Rinasce’ – sono alcune affermazioni della candidata Dell’Aprovitola in merito alla recente variazione dello strumento urbanistico operata dal commissario, Luigi Palmieri, su un’area di 250mila metri quadri. Appare davvero singolare che la sindaca uscente (sfiduciata) e ricandidata sostenga di non sapere nulla di una trasformazione urbanistica di una simile rilevanza. Gli atti sono tutti pubblicati sul sito del Comune e la procedura è durata alcuni mesi. Eppure, abbiamo ricevuto una testimonianza di Mariagrazia De Chiara, già assessore della giunta Dell’Aprovitola, che asserisce l’esatto contrario e cioè che l’allora sindaco di Carinaro conosceva bene l’articolo 8, comma 1, del Dpr 160 del 2010 tanto da recarsi all’Asi per chiedere di applicarlo a favore di un altro imprenditore. Ma lasciamo il campo alle dichiarazioni testuali di De Chiara (estrapolate da un contesto ben più ampio sempre riguardante la Dell’Aprovitola): ‘Poco prima delle mie dimissioni, era Aprile dello scorso anno. Lei aveva chiesto un appuntamento all’Asi con la presidente, che non c’era, erano presenti invece l’ingegner Tramontano, il sindaco di Villa Literno, Nicola Tamburino, membro del consiglio di amministrazione dell’Asi, il direttore Acconcia, io e lei (Dell’Aprovitola ndr). Lei chiede ragguagli sull’articolo in questione. Testualmente dice che un noto imprenditore era stato a casa sua a proporgli il ricorso all’articolo 8 comma 1 del Dpr 160 del 2010. Fin qui nulla di cui preoccuparsi. Lei parlava del ricorso a tale strumento con enfasi e chiedeva ulteriori dettagli ai presenti, dicendo che il suo supporter politico gli aveva anche consigliato la percentuale dei posti da chiedere, in cambio del cambio d’uso. Il direttore dell’Asi e gli altri la frenarono, in particolare il direttore le disse che la legge alla quale faceva riferimento era una procedura a cui lui, da sindaco, non sarebbe mai ricorso. Io, che l’avevo semplicemente accompagnata, avevo da subito detto che, quello che non è a rigore di legge per me non va fatto, e ho aggiunto, che non avrei mai votato in Consiglio una delibera sulla quale potevano esserci dubbi di legittimità, non avrei mai votato una delibera senza una discussione politica allargata. L’uso del suolo è un tema serio. Altro che necessità e urgenza, c’era già l’Asi. Ma da lì a qualche giorno, lei parla della possibilità di avere da subito qualche posto, per l’esattezza 13, guarda caso il numero dei componenti del Consiglio comunale. Prendo le distanze. Mi chiede di darle un nome. Laconica rispondo con un messaggio: fai come hai fatto per il servizio civile. Della cosa, ossia dei posti che si stavano dando, se n’è parlato anche sui marciapiedi di Carinaro, ovviamente omettendo di dire ai carinaresi che questo ipotecava il futuro del loro territorio. Ora ponetevi una semplice domanda: chi può usare in campagna elettorale lo spauracchio dei posti di lavoro, può ritirare curriculum e fare promesse?”.
“Alla luce di tutto ciò – conclude Affinito – questo suo dichiararsi all’oscuro di quanto ha deciso il commissario è così ridicolo da poterci permettere una battuta: è peggio passare per bugiardi matricolati o essere considerati totalmente non curanti di ciò che accade nel paese che si ha l’ambizione di voler guidare?”.