La Diocesi di Aversa ha cinque nuovi sacerdoti. Ad ordinarli, nella Cattedrale di Aversa dedicata a San Paolo, il vescovo della diocesi normanna Angelo Spinillo. I nuovi cinque presbiteri sono: Don Massimo Condidorio, 45 anni, da Giugliano; Don Alessandro Ferraro, 25 anni, anch’egli da Giugliano; Don Giuseppe Liguori, 39 anni, da Caivano; Don Domenico Petito, 36 anni, sempre da Giugliano; Don Gianpietro Petrillo, 26 anni, da Casal di Principe. Due le curiosità che balzano subito agli occhi: quattro su cinque sono originari di comuni che rientrano nella provincia di Napoli; tre di essi sono in età matura.
Per quanto riguarda la prima circostanza, la Diocesi di Aversa è a cavallo tra le province di Napoli e Caserta e ricomprende comuni di entrambe le realtà amministrative. Per quanto riguarda l’età, i tre nuovi sacerdoti in età matura vengono da una vocazione, una chiamata giunta quando erano già adulti. Solo successivamente, da grandi, hanno frequentato il seminario aversano intitolato al cardinale Innico Caracciolo. Nella splendida cornice del duomo normanno, gremito di fedeli giunti da tutta la Diocesi, in particolare dai comuni di provenienza dei cinque ordinandi, si è assistito alla suggestiva cerimonia, sempre più rara da vivere considerata la scarsezza di vocazioni che assilla la Chiesa. Singolare e al passo coi tempi la scelta dei curatori del sito internet di della Diocesi di Aversa di pubblicare un simpatico filmato relativo all’evento per «rivivere insieme gli attimi che hanno preceduto l’ordinazione, le sensazioni dei cinque ordinandi, i ricordi e le emozioni del percorso vocazionale vissuto insieme, i momenti più intensi della celebrazione».
Ad ognuno di loro è stato chiesto, ad esempio, quale parola o immagine collocassero alla loro vocazione. Don Massimo Condidorio ha affermato di aver avuto sempre presente l’importanza della Misericordia divina. Per Don Alessandro Ferraro la vocazione è derivata dalla consapevolezza di essere il tramite di Dio e poter portare sorrisi e speranze dove sorrisi e speranze non vi sono. Don Giuseppe Liguori, invece, ha evidenziato come con la vocazione ha capito che lui, in quanto Uomo, è al centro dell’amore di Dio. Don Domenico Petito collega la sua vocazione ai volti dei ragazzi disabili nei quali incontra il volto di Dio. Per don Gianpietro Petrillo, infine, la sua vocazione è da collegare alla consapevolezza della debolezza umana di fronte alla misericordia divina. Il vescovo Spinillo, nel corso della sua lunga omelia, ha evidenziato l’importanza per la comunità diocesana di vedersi arricchita di ben cinque nuovi sacerdoti in un momento in cui le vocazioni sono in netto calo.
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