Aversa, il mercato ortofrutticolo: un’emergenza sanitaria e, soprattutto, civile

di Livia Fattore

Aversa – Mercato ortofrutticolo di viale Europa: emergenza cittadina, emergenza sanitaria, emergenza civile. Anormalità che si sono trasformate in trentennali normalità. «Siamo tutti prigionieri – afferma Francesco Pirolli, residente in zona – di questa immonda indecenza, quotidianamente subiamo questa attività commerciale che dovrebbe essere svolta all’interno del perimetro ad essa destinata. Ma, purtroppo, come tutti sanno, accade il contrario».

Segue l’elenco delle cose che non vanno: «Il carico e scarico della merce viene svolto sulla pubblica via con tutte le conseguenze del caso. Nel cuore della notte inizia l’attività di camion in doppia fila, muletti che scorrazzano tra auto e, in mattinata, tra malcapitati pedoni. Quintali di immondizia vengono abbandonati senza alcun riguardo per le più elementari norme igieniche». Alla fine l’appello accorato: «a tutti, soprattutto a chi di competenza, affinché prenda a cuore questa problematica che oramai è diventata insostenibile in questo angolo di città. I cittadini di questo quartiere non vogliono più essere discriminati rispetto a concittadini di altri quartieri. Cerchiamo normalità».

Del concetto di normalità parla anche un addetto ai lavori storico della struttura mercantile di viale Europa che, però, chiede di rimanere anonimo: «Nel mercato ortofrutticolo di Aversa l’anormalità è divenuta normalità. Sono anni che i camion scaricano e caricano i prodotti fuori dalla struttura, che vendono fuori dalla struttura. Che le devo dire che ci sono anche extracomunitari che spacciano droga alla luce del sole? Ebbene, tutto questo succede, tutte questo viene fatto sotto gli occhi di tutti». «Non è possibile – continua l’operatore – che si possa continuare ad andare avanti in questo modo. Siamo noi stessi a voler cercare una alternativa a questa struttura che igienicamente non può più reggere». «Non ci sono più i custodi, da tre si è scesi ad uno solo perché gli altri due sono andati in pensione e non sono stati sostituiti. Al momento, – conclude il commissionario aversano – ci sono circa 50 commissionari Ognuno di loro ha almeno tre lavoranti, sono 200 famiglie che vivono grazie al mercato ortofrutticolo. Oggi è una delle poche risorse finanziarie della città che funziona. Però non può andare avanti in questo modo. Ricordo che il comune nel 1985 votò il trasferimento della sede nella zona a confine con San Marcellino da allora tutte le amministrazioni che si sono succedute hanno promesso ma nessuno ha fatto nulla».

Eppure quest’area, una volta libera, potrebbe risolvere un altro, oramai annoso, problema, quello del parcheggio per gli operatori del diritto che quotidianamente devono raggiungere il tribunale di Napoli Nord dall’Agro Aversano e dall’hinterland settentrionale partenopeo. In occasione dell’ultima campagna elettorale appena terminata, tutti e cinque i candidati a sindaco, seppure con sfumature diverse, si sono pronunciati per il trasferimento di questa importante realtà socio-economica cittadina. Tutti l’hanno anche visitata. Ora di questi cinque aspiranti primi cittadini, quattro siedono in consiglio comunale, uno, ovviamente, come sindaco, Alfonso Golia. Per tutti la soluzione sarebbe rappresentata dal trasferimento nei pressi dello svincolo di Aversa Nord della strada a scorrimento veloce, al confine con San Marcellino. Insomma, in quella zona che sulla carta, è divenuta la sede storica mai nata.

Fuori dal coro il candidato del centrodestra Gianluca Golia, che ha visitato la struttura insieme al mancato consigliere comunale Pino Cannavale, il quale affermò: «Siamo tutti d’accordo che lì il mercato ortofrutticolo non può più stare. Noi, però, vorremmo trasferirlo nella sede della vecchia fiera settimanale, per tenerlo sempre ad Aversa e non trasferirlo, di fatto, a San Marcellino». Il nuovo sindaco riuscirà nell’intento?

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