Cercare di capire se quella rete, che non ha retto, sia stata fatta collocare, tempo fa, dopo una diffida da parte degli organi preposti (come Comune o Vigili del Fuoco): si stanno concentrando anche su questo aspetto gli inquirenti della Procura di Napoli che indagano sulla morte del commerciante Rosario Padolino, 66 anni, colpito da un pezzo di cornicione sabato mentre camminava lungo via Duomo, a Napoli. L’uomo è deceduto poco dopo essere arrivato in ospedale. Secondo quanto si è appreso le esequie saranno celebrate subito dopo l’autopsia. Il commerciante era particolarmente noto in quella zona di Napoli e non solo, per l’impegno profuso alla riqualificazione di quella parte della città dove aveva un negozio.
Il fascicolo, nel quale, per il momento, si ipotizzano i reati di crollo e omicidio colposi, è stato affidato al sostituto procuratore Stella Castaldo, della VI sezione (“Lavoro e Colpe Professionali”, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio), competente per materia, ma la vicenda è seguita con particolare attenzione anche dal procuratore Melillo. Carabinieri e la Polizia Municipale di Napoli, delegati dalla Procura, stanno acquisendo documentazione e ascoltando alcune persone informate sui fatti, per ricostruire l’accaduto. In corso anche l’identificazione di tutti i proprietari delle abitazioni dei palazzi coinvolti.
Secondo quanto si è appreso la rete sarebbe stata fatta collocare qualche anno fa, non è chiaro se su decisione autonoma dei condomini o se dopo una formale richiesta. Intanto, sono partiti i lavori di messa in sicurezza dell’area. La messa in sicurezza riguarda due edifici: quello dal quale si è staccato il cornicione e quello adiacente. Solo al termine delle operazioni, le 30 famiglie sgomberate potrebbero fare rientro a casa. La decisione è stata presa dalla Procura di Napoli, che ha sequestrato le facciate dei due stabili. I negozi del tratto di via Duomo sono chiusi, così come sono fermi i lavori del cantiere per la pavimentazione della strada.
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