Dopo la pubblicazione dell’articolo in cui si punta il dito sulle carenze dell’Ospedale del Mare (leggi qui) sono arrivate numerose telefonate. Nessuna di protesta ma tutte di condivisione. Tutte concordavano su quanto era stato scritto, anzi aggiungevano che la segnalazione fatta era solo la punta dell’iceberg delle carenze di quel presidio ospedaliero. Chiedendo di mantenere l’anonimato giacché quali dipendenti dell’azienda sanitaria potrebbero essere oggetto di richiami ufficiali, o peggio di licenziamento, per aver rilasciato dichiarazioni pubbliche, il personale medico e paramedico che ha telefonato ha voluto segnalare un punto importante che non era stato affrontato nell’articolo.
Considerando che oggi i medici sono sotto la lente di osservazione così che ogni piccolo errore, ogni semplice dimenticanza viene utilizzata per denunciare le equipe mediche che, il più delle volte, vengono assolte dal giudice, cosa che comunque fa lievitare i costi delle assicurazioni aggiuntive a quelle fatte dall’azienda sanitaria, i medici che ci hanno contattato hanno voluto segnalare come ci si stia preparando una sorta di “fuga” dall’Ospedale del Mare. Chi può chiede il trasferimento verso altri ospedali considerati più sicuri relativamente alla disponibilità di presidi medici necessari per la cura degli ammalati. Cosa che all’Ospedale del Mare sarebbe carente poiché sembra che la gestione sia indirizzata ad operare con il massimo risparmio sulle forniture.
Questa sensazione, sostengono i sanitari, sarebbe diffusa tra il personale che, se può e quando può, cerca di cambiare presidio chiedendo il trasferimento. L’unico reparto che sostengono funzioni è il Pronto soccorso, aperto il15 settembre 2018, al quale, però, non sempre si può dare un seguito efficace per i pazienti che vengono ricoverati in reparti superaffollati e con scarso personale. C’è, poi, da segnalare che le finestre delle stanze di degenza non sono ermeticamente chiuse come dovrebbe essere, perché è possibile aprirle dall’interno permettendo di mettere in atto eventuali azioni suicide come è già accaduto qualche mese fa.