Vittoria di Donald Trump in tribunale sul muro con il Messico. La giustizia americana ha bocciato il tentativo dei democratici di fermare temporaneamente il presidente dall’usare fondi del Dipartimento della Difesa per la costruzione del muro. Il giudice Trevor Mcfadden, nominato dallo stesso tycoon, ha stabilito che i democratici della Camera non possono rivolgersi alla Giustizia su questo tema. Per i democratici si tratta di uno schiaffo che conferma le difficoltà dell’opposizione nel cercare di fermare Trump. La decisione per quest’ultimo rappresenta invece un’importante vittoria, che gli concede più fiducia e sostegno ad andare avanti.
Secondo McFadden i democratici alla Camera non possono, in base a quanto previsto dalla Costituzione, sollevare obiezioni come quelle sui fondi per il muro e portarle in tribunale. A questo si aggiunge il fatto che la Corte non vuole entrare nello scontro fra il presidente e il Congresso. Il caso sottolinea, inoltre, l’appropriato ruolo della Giustizia nel risolvere le dispute fra due branche del governo federale. La decisione del tribunale non non implica tuttavia che il Congresso “non possa in nessun caso perseguire il potere esecutivo per tutelare i suoi poteri”, spiega McFadden, mettendo in evidenza come la Camera abbia varie opzioni per sfidare le proposte del presidente.
La decisione del giudice mostra la complessità della battaglia fra la Casa Bianca e i democratici su un tema come il muro con il Messico, che ha diviso l’opinione pubblica americana ma cavalcando il quale Trump ha in parte vinto la campagna elettorale del 2016. Il tycoon spinge per il muro allo scopo di fermare l’emergenza nazionale dell’immigrazione illegale e negli ultimi giorni ha alzato la posta in gioco, minacciando dazi su tutto il “Made in Messico” importato negli Stati Uniti. “Lo possono fare se vogliono”, ha twittato il numero uno della Casa Bianca durante la sua visita in Gran Bretagna. Lo scontro però prosegue.