Per chiudere le celebrazioni per i suoi ‘700 anni, la Basilica dell’Annunziata Maggiore sceglie i suoi figli: i ragazzi della Maddalena, dove imponenente la chiesa da secoli svetta e di cui continua a essere faro e presidio di legalità in un quartiere, alle spalle della centrale Piazza Garibaldi, non certo semplice.
Sabato 29 giugno, alle ore 20, nella Basilica in via Annunziata 34, a Napoli, saranno proprio i giovani dell’Oratorio San Giuda Taddeo a mettere in scena “La mamma chiatta”, piéce teatrale in costume scritta e diretta dal maestro Antonio Addati. Gli attori (Antonio Daniele, Eugenio Egidio, Fabiana Nappino, Luisa Attanasio, Miriam Bottone, Jennifer Prioli, Salvatore Zaccaro e Siria Fiummara) sono ragazzi del quartiere di età compresa tra i 15 e i 28 anni. Sul palco salirà anche don Luigi Calemme, il parroco dell’Annunziata e tra i padri della serie di iniziative che hanno celebrato i 700 anni di vita della storica chiesa e comunità partenopea, famosa per il complesso che ospita anche l’Ospedale e la prima Ruota degli Esposti.
“Prendendo spunto – spiega don Luigi – dal ritrovamento nei sotterranei del Banco di Napoli degli scrigni del tesoro, i ragazzi dell’Oratorio San Giuda hanno voluto mettere in scena quello che le reliquie, gli arredi, gli oggetti sacri e gli ex-voto emanavano con la loro rifulgente luce. Testimonianze di Fede, Misericordia, Pietà e Speranza che per secoli hanno animato la Santa Casa. La condizione delle donne che, spesso per necessità o disperazione, operarono quel doloroso abbandono, sarà narrata attraverso la storia disgraziata di tre giovani madri”.
A completare la squadra che ha reso possibile questa messa in scena (che bisserà a ottobre e dicembre) il costumista Vincenzo Canzanella e gli aiuti regia Franca Della Ratta e Pina Esposito. Lo spettacolo teatrale, ultimo appuntamento del ciclo di eventi “1318 – 2018 L’Annunziata Maggiore: una bellezza lunga sette secoli”, sarà anticipato alle 19.15 da una visita guidata alla monumentale Basilica di vanvitelliana fattura, curata dall’associazione Manallart.