“Napoli, la Campania, il Sud, l’Italia non sono territori da conquistare e abbandonare. Si abbia il coraggio di guardare in faccia i tanti padri e le tante madri di famiglia che, con il sudore della loro fronte e del loro lavoro, hanno consentito all’azienda di impinguare i suoi conti in banca”. Nella vertenza dei lavoratori della Whirlpool irrompe l’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe. Il cardinale, da sempre accanto ai lavoratori in difficoltà, ha celebrato la messa domenicale proprio nella sede dello stabilimento napoletano, in via Argine.
Un atto non simbolico accompagnato da dichiarazioni pesanti. Per l’arcivescovo Sepe “l’atteggiamento della proprietà ci sgomenta. Il lavoro non può essere messo in discussione. La fabbrica non si chiude, perché i lavoratori non sono birilli dei quali ci si può liberare quando si vuole, apponendo una X su una slide. Ai responsabili della decisione diciamo: provate a stare al posto di questi lavoratori e a subire un affronto come quello al quale volete sottoporre loro. Come reagireste? Cosa direste per salvare il presente e il futuro della vostra famiglia e dei vostri figli?”.
Intanto, il ministero dello Sviluppo Economico ha convocato per il prossimo 12 giugno, alle ore 17, il tavolo Whirlpool per discutere la situazione occupazionale e produttiva dell’azienda. L’incontro sarà presieduto dal ministro Luigi Di Maio e parteciperanno i vertici dell’azienda, le regioni coinvolte e le organizzazioni sindacali. Il vicepremier aveva concesso del tempo alla multinazionale americana “per una riflessione” dopo lo scorso tavolo di crisi del 4 giugno. Al centro della vicenda, il destino dello stabilimento di Napoli, oggetto di una possibile cessione, ed i posti di lavoro di 430 lavoratori diretti. In realtà, sarebbero più di 800 i lavoratori espulsi dai processi produttivi, contando, insieme ai dipendenti dello stabilimento di Ponticelli, anche quelli dell’indotto di Carinaro.
La vertenza Whirlpool è la spia della crisi industriale che investe tutto il Mezzogiorno e per questo è importante che si mantenga unitario il fronte comune di istituzioni, nazionali e locali, lavoratori, sindacati, forze politiche. A tal proposito, i sindaci casertani di Carinaro, Nicola Affinito, di Gricignano, Vincenzo Santagata, e Teverola, Tommaso Barbato, hanno annunciato nei giorni scorsi un fronte comune con operai e sindacati. Anche il Comune di Napoli scende in campo: giovedì 13 giugno si terrà una seduta straordinaria del Consiglio Comunale, a partire dalle ore 10, nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino.
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