Il libro della star del tennis Andre Agassi, pubblicato nel 2009, non è solo l’autobiografia di un campione, ma un vero e proprio romanzo di formazione e uno dei più appassionati libri contro lo sport che siano mai stati scritti da un atleta.
Dopo “L’Avversario” di Emmanuel Carrère, “Invisibile Kollettivo”, nel più assoluto rispetto del testo, torna a scandagliare un percorso di formazione identitaria faticoso e avvincente, cercando di scrutare le emozioni che hanno portato Andre Agassi a trovarsi e a riconoscersi attraverso un processo di abbandono delle maschere a lui attribuite, prima dalla famiglia, poi dai fans e dallo star system, che hanno fatto di lui un’icona degli anni ‘90.
Un padre ossessivo e brutale che lo vuole numero uno al mondo, allenamenti disumani contro il “drago sputapalle”, una carriera lunga vent’anni e mille match, imprese memorabili, parabole discendenti. In scena al Teatro Sannazaro, nell’ambito della sezione SporOpera del Napoli Teatro Festival, una favola contemporanea di un bambino che ha fatto della sua vita l’incarnazione del sogno americano, come spiegano gli attori di Invisibile Kollettivo.
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