Aversa, “mura medievali” ricostruite. Guida: “Clamore eccessivo”

di Nicola Rosselli

Aversa – Le presunte mura medievali, forse l’antica cinta muraria normanna, abbattute nella giornata di ieri sono state ricostruite a tempo di record, utilizzando le stesse pietre, in un’azione assurda, senza senso. Il tutto mentre la polemica continua a divampare ad Aversa anche se, occorre sottolinearlo, mancano dati ufficiali sull’intera vicenda. Da chi ha rilasciato le autorizzazioni alla presenza di eventuali vincoli da parte della Soprintendenza. Nelle vicinanze della chiesa di Santa Maria la Nova, al Borgo di Aversa, durante alcuni lavori effettuati su un terreno privato lungo via Canduglia, un muro, sicuramente molto vecchio, è stato abbattuto.

A denunciare l’avvenuto abbattimento è stato Roberto Romano, consigliere comunale M5s, che ha avuto parole dure nel condannare la vicenda. Lo stesso M5s ha preannunciato per domani sera, alle 20,30, un flash-mob di protesta nella zona invitando gli aversani a recarsi sul posto con un lumino rosso in segno di lutto per Aversa. Parole che hanno provocato l’intervento immediato dell’ex assessore Generoso Rammairone che ha invitato l’esponente grillino a non sparare notizie che potrebbero non avere fondamento, ma a documentarsi accedendo agli atti, una sua prerogativa, per poi essere preciso e dettagliato. Rammairone chiama, inoltre, in causa la Soprintendenza ai beni architettonici di Caserta.

Della vicenda per conto dell’amministrazione Golia si sta interessando l’assessore all’Urbanistica Eleonora Giovine di Girasole che ha contattato ufficialmente la Soprintendenza ai beni artistici e architettonici di Caserta, ma non ci sono ancora dichiarazioni in merito all’attività svolta per giungere a capire chi e quando ha autorizzato l’abbattimento delle mura e se queste erano protette. «Sia io che gli uffici comunali – dice l’assessore – ci siamo immediatamente mossi per capire come la vicenda sia potuta accadere. Siamo in attesa anche di conoscere la posizione della Soprintendenza».

L’obiettivo dei proprietari del fondo (gli eredi di un noto commerciante di sanitari della zona del Borgo di Aversa) sarebbe, anche se non confermato, quello di realizzare in quest’area un grande parcheggio a pagamento al servizio del Tribunale di Napoli Nord che dista solo poche centinaia di metri dagli uffici giudiziari. «Credo – afferma da parte sua il cultore di storia patria Romualdo Guida – che si tratti non di mura normanne, ma forse angioine. Sicuramente non erano mura di difesa, ma che recingeva un’area, probabilmente un podere. Le arcate di cui parlano, poi, credo siano solo strutturali. Le mura perimetrali sono più alte e più spesse. La sua conservazione, tra l’altro precaria, è dovuta al fatto che per decenni c’è stato un solo proprietario. Nel passato si voleva creare un sagrato per la chiesa con una strada che portasse sino a Monserrato. Il clamore che in città ha avuto la vicenda mi sembra assolutamente eccessivo. Si vuole fare sensazionalismo a tutti i costi. Quelle mura di cui stiamo parlando, inoltre, non sono assolutamente vincolate, per cui di cosa parliamo? A tale proposito si consideri che i vincoli per Aversa sono pochissimi e non comprendono, ad esempio, Porta San Giovanni».

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