Carabiniere napoletano ucciso con 8 coltellate a Roma: caccia agli aggressori

di Redazione

Il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Rega Cerciello, di 35 anni, originario di Somma Vesuviana (Napoli), è stato ucciso a Roma nella notte con otto coltellate mentre era in servizio. È accaduto in via Pietro Cossa, nel quartiere Prati. Dalle prime informazione sembra sia stato colpito da un uomo, probabilmente nordafricano, bloccato insieme a un altro perché ritenuti responsabili di furto e estorsione.

Il militare, secondo le prime ricostruzioni, è stato colpito da sette coltellate, delle quali una al cuore, che hanno permesso al malvivente di fuggire. Il fatto è successo poco dopo le 3 di notte, quando un gruppo di agenti della stazione di piazza Farnese è intervenuto in via Pietro Cossa, nel centro di Roma, per un presunto “cavallo di ritorno” di una borsa, rubata poco prima dai due uomini. Bloccati dai carabinieri, uno dei due ha estratto un coltello con il quale ha pugnalato il carabiniere colpendolo sette volte. Trasportato d’urgenza al Santo Spirito, è morto intorno alle 4 dopo un tentativo di rianimazione.

Si cercano ora i due nordafricani, alti circa 1,80, magri, uno con felpa nera, l’altro viola, uno dei due ha i capelli con delle mèches. Sul posto la sezione rilievi del reparto operativo e la prima squadra del nucleo radiomobile che riceverà il cambio da squadra montante della prima sezione.

La notizia del suo assassinio vola sulle pagine social di tutta Italia, che si stringe alla moglie Rosa Maria e alla famiglia. Cerciello aveva frequentato la scuola superiore al Manlio Rossi Doria di Marigliano. Aveva da poco ripreso a lavorare, dopo il suo viaggio di nozze. Era un grande tifoso del Napoli: su Facebook aveva postato recentemente una foto della maglia di Insigne.

L’Arma dei Carabinieri, su Facebook, dà maggiori informazioni sull’agente e sulla dinamica dell’omicidio: “Nella sua nuda essenza anche la tragedia più grande è fatta di numeri – scrivono – Il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega aveva 35 anni, era sposato da 43 giorni e 13 ne erano passati dal suo ultimo compleanno. È morto stanotte a Roma per 8 coltellate, inferte per i 100 euro che i due autori di un furto pretendevano in cambio della restituzione di un borsello rubato. In gergo si chiama ‘cavallo di ritorno’. Ma quei numeri non sono freddi, sono il conto di un’esistenza consacrata agli altri e al dovere, di una dedizione incondizionata e coraggiosa, di un amore pieno di speranze e di promesse. E la tragedia reca la cifra più alta: l’infinito. Il più vivo dolore per una mancanza che affligge 110 mila Carabinieri. Il più vivo cordoglio ai Suoi cari, che stringiamo in un immenso, unico abbraccio”.

Le condoglianze alla famiglia arrivano dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha definito “la morte del giovane vice brigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso stanotte nell’esercizio delle sue funzioni, una profonda ferita per lo Stato. Faremo il massimo per assicurare i responsabili alla giustizia. La mia vicinanza alla famiglia e all’intera Arma dei Carabinieri”. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha commentato la vicenda chiedendo pene severe per i responsabili: “Caccia all’uomo a Roma, per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno, e che pagherà fino in fondo la sua violenza. Lavori forzati in carcere finché campa”.

Mentre il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, il generale Giovanni Nistri, ha voluto incontrare i familiari per esprimere loro vicinanza, il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha voluto mandare le proprie condoglianze alla famiglia e ha chiesto tolleranza zero per i responsabili: “Mi stringo in un forte abbraccio alla moglie e alla mamma del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega e all’Arma dei Carabinieri. Chiedo tolleranza zero per i delinquenti autori del vile atto”.

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