Cocaina in chicchi di caffè dal Sudamerica: 11 arresti. C’è anche l’ex dell’olgettina Polanco

di Redazione

 I finanzieri del comando provinciale di Messina hanno eseguito l’operazione “Cafè Blanco” traendo in arresto 11 persone (9 in carcere e 2 agli arresti domiciliari) accusate di far parte di un’organizzazione criminale che gestiva un traffico internazionale di cocaina tra il Sudamerica e la Sicilia. Tra gli arrestati c’è anche Ramirez Della Rosa, ex fidanzato di Marysthel Polanco, una delle cosiddette ‘olgettine’, le ragazze che partecipavano alle cene organizzate dall’ex premier Silvio Berlusconi.

L’indagine è stata coordinata dal procuratore di Messina, Maurizio de Lucia, e dall’aggiunto Vito Di Giorgio. Ramirez De La Rosa, noto come Emilio, venne già arrestato per narcotraffico. Nell’appartamento milanese in cui viveva con la Polanco furono trovati quasi 2 chili di cocaina nascosti in garage, denaro e documenti falsi. La Polanco, dominicana con un passato da showgirl e modella, non venne però indagata. Attualmente è imputata per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari nel cosiddetto processo Ruby ter.

L’inchiesta nasce dal sequestro, all’aeroporto di Ciampino, di un chilo di cocaina spedito in un pacco proveniente dalla Colombia e nascosto sotto chicchi di caffè. Le Fiamme Gialle hanno accertato che si trattava solo di uno degli scambi di sostanze stupefacenti di un business più grande che legava Germania, Olanda, Malta e il Sud America. Le indagini rivelarono che a inviare il pacco erano stati il colombiano Carlos Ramirez De La Rosa, ex fidanzato della Polanco, e la sua attuale compagna, la cubana Magalys Sanchez Hechevarrta. L’involucro doveva essere ritirato, a Messina, da una coppia: Antonino Di Bella e Tindara Bonsignore, emissari in realtà del narcotrafficante catanese Salvatore Alfio Zappalà, vicino al clan laudani di Catania, e del suo factotum Carmelo Antonio Sangricoli.

La droga era destinata al mercato della movida messinese, catanese e siracusana. Una perquisizione in casa di Sangricoli portò alla scoperta di un chilo di ecstasy, sotto forma di cristalli, a riprova che la banda era attiva nello smercio delle droghe nei locali. Nell’organizzazione ognuno aveva il suo ruolo: Zappalà poteva contare su Pasquale Interlando, incaricato della logistica e della custodia dello stupefacente, e Luigi Mariutti che comprava la droga attraverso money transfer. Al servizio del trafficante c’era un gruppo di spacciatori al dettaglio, tra cui Angela Desiree Settipani, Antonino Spinali e Federica Di Grande.

L’organizzatore colombiano Ramirez era stato già coinvolto in una inchiesta sul traffico di droga che aveva portato al sequestro di 12 chili di cocaina, di cui 3 nascosti nel garage della Polanco. Il colombiano avrebbe conosciuto Zappalà e Di Bella in carcere durante la detenzione a Caltanissetta. Effettuate anche perquisizioni a Messina, Catania, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Varese ed in Spagna, con la collaborazione della Direzione centrale per i servizi antidroga e delle autorità di polizia spagnole.

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