Quattro condanne, inflitte dal gup Miranda, della terza sezione tribunale di Napoli, dopo la richiesta di rito abbreviato, agli esecutori del delitto di Luigi Diana, un fioraio di San Cipriano di Aversa, in provincia di Caserta, ucciso a fucilate il 29 maggio del 1992 davanti al cimitero.
16 anni la condanna per Francesco Carannante, uno degli esecutori dell’omicidio, 10 anni a testa ai tre collaboratori di giustizia Salvatore Venosa (esecutore) Raffaele Venosa (mandante del delitto) e Pietro Paolo Venosa (colui che ha fornì l’arma).
Sono stati i tre pentiti a consentire dopo tanti anni la ricostruzione del fatto di sangue avvenuto nel corso della faida all’interno del clan dei casalesi tra il gruppo Schiavone e Venosa. Il fioraio fu ucciso a colpi di fucile a canne mozze da due sicari in sella ad una moto, i quali si dileguarono subito dopo l’agguato.