“Canadian ‘Ndrangheta connection”, è il nome che gli investigatori della Polizia di Stato hanno dato all’operazione nel corso della quale, dalle prime ore di questa mattina, nella provincia di Reggio Calabria e in altre regioni d’Italia, sono stati eseguiti numerosi fermi e perquisizioni nei confronti di esponenti della ‘ndrangheta reggina.
In arresto sono finiti: Michelangelo Archinà, nato a Toronto (Canada) il 6 ottobre 1976; Domenico Cerisano, nato a Siderno (Reggio Calabria) il 14 dicembre 1967; Francesco Filippone, nato a Siderno il 22 marzo 1981; Cosimo Futia, detto “Shuster”, nato a Siderno il 13 agosto 1977; Giuseppe Gregoraci, detto “Pino”, nato a Siderno il 24 marzo 1968; Giuseppe Macrì, nato a Siderno il 2 agosto 1954; Armando Muià, nato a Siderno il 19 settembre 1956; Giuseppe Muià, nato a Siderno il 9 gennaio 1944; Vincenzo Muià, nato a Siderno il 14 agosto 1972; Vincenzo Muià, nato a Siderno il 10 dicembre1968; Vincenzo Muià, detto “il fontaniere”, nato a Siderno il 4 ottobre 1969; Vincenzo Muià, nato a Siderno il 6 novembre 1969.
L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria – sviluppata tra il 2018-2019 – con un’articolata indagine condotta dalla Squadra mobile di Reggio Calabria e dal Servizio centrale operativo dalla Polizia di Stato, ha consentito di delineare gli assetti e l’operatività della ‘ndrina Muià, collegata alla più affermata e risalente cosca Commisso, tradizionalmente operante a Siderno e in Canada.
Ed è proprio indagando sulle proiezioni operative delle ‘ndrine oltreoceano che l’inchiesta di Reggio Calabria ha consentito di allargare gli orizzonti delle attuali conoscenze sull’articolata struttura della ‘ndrangheta in ambito sovranazionale dal momento che è stato possibile documentare, per la prima volta, che l’articolazione territoriale operante nel grande Stato nordamericano, riferibile alla locale di Siderno, secondo gli investigatori, è attualmente governata da un organismo abilitato a riunirsi in territorio estero e ad assumere decisioni anche con riferimento alle dinamiche criminali attualmente esistenti nel territorio calabrese.
“L’operazione “Canadian ‘ndrangheta connection” evidenzia, ancora una volta, l’internazionalizzazione della ‘ndrangheta calabrese e la sua presenza organizzata in tutti i continenti”. Così il procuratore capo della Dda di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri commenta l’operazione che ha portato al fermo di 14 persone. “Nel caso specifico – ha aggiunto – le indagini della Polizia di Stato confermano la presenza ultradecennale delle cosche di Siderno in Canada”. “Voglio infine precisare – ha concluso Bombardieri – la correzione di un dato erroneo relativo agli organici della squadra mobile di Palermo, riportato oggi nelle cronache dell’operazione ‘Altanus’ contro le cosche Facchineri e Raso di Cittanova e San Giorgio Morgeto, e cioè che il personale impegnato a Palermo è di circa trecento unità e non già di ottocento”.
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