C’era anche chi si occupava di controllare se i complici – “incauti” – avevano lasciato tracce nella banda di “topi di appartamento” sgominata oggi dai carabinieri di Napoli-Chiaia che, coordinati dal sostituto procuratore Sergio Amato e dal procuratore aggiunto Rosa Volpe, hanno notificato 11 misure cautelari (tra carcere, domiciliari e obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria) ai componenti di una banda composta da nove italiani, un romeno e un georgiano, accusata di numerosi furti in abitazione commessi tra il 2015 e il 2016. A tutti è contestata l’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati.
Nelle immagini finali del video diffuso dai militari, infatti, si nota una persona con camicia e giacca che spalma una sorta di crema sul cassettone di quella che sembra una camera da letto. Secondo gli investigatori l’uomo stava cercando di eliminare le tracce lasciate da un complice che aveva agito senza guanti.
Le indagini dei militari di Napoli-Chiaia, scattate dopo il colpo messo a segno in una società di ormeggi napoletana la notte tra il 7 e l’8 dicembre 2015 che fruttò 250mila euro (denaro destinato alle buste paga dei dipendenti), inizialmente si sono concentrate su un dipendente infedele. Poi hanno consentito di scoprire che la banda durante il sopralluogo bussava alla porta una, al massimo due volte: in mancanza di una risposta la notte stessa o al massimo il giorno seguente, entrava in azione. Dieci i furti contestati tra Napoli e provincia.
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