Il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Roma, per un importo complessivo pari ad 851mila euro, nei confronti dell’imprenditrice romana, T.S.M., 73 anni, e della sorella T.C., di 68, operanti nel settore turistico mediante la gestione di un rinomato stabilimento balneare situato sul litorale di Ostia. Le ipotesi di reato contestate sono quelle di appropriazione indebita e autoriciclaggio.
Le indagini, condotte dagli specialisti delle Fiamme gialle e coordinate dalla Procura capitolina, che hanno tratto le mosse dall’approfondimento investigativo di alcune transazioni finanziarie anomale, hanno consentito di appurare che le indagate, nella loro rispettiva veste di amministratore di diritto e co-amministratore di fatto della società, a partire dal 2012 avevano effettuato ingenti e ingiustificati versamenti di denaro contante sui propri rapporti bancari personali, per un ammontare di oltre 1,2 milioni di euro.
Gli approfondimenti investigativi portavano a dimostrare che tali somme erano frutto di un collaudato meccanismo di sottrazione di proventi in nero derivanti dallo svolgimento dell’attività dello stabilimento balneare, che venivano distratti dall’attività aziendale per essere destinati a scopi personali, sicuramente difformi da quelli statutari. In particolare, è stato accertato che buona parte della provvista così accumulata, per l’importo di 851mila euro, è stata autoriciclata attraverso l’accensione di polizze assicurative, operazioni queste idonee a ottenere un concreto effetto dissimulatorio della provenienza illecita delle somme impiegate.
I provvedimenti ablativi eseguiti costituiscono l’epilogo di un complesso iter investigativo che dimostra ancora una volta la costante azione della Guardia di finanza finalizzata alla ricerca e repressione di più gravi e insidiosi crimini di natura economico-finanzaria e all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati.
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