Palermo – Due giovani originari del Bangladesh, Deb Sagor, 21 anni, e Hamaet Ferdause Kahn, di 19, sono stati fermati dalla polizia per una violenza sessuale di gruppo consumata nei confronti di una studentessa. I fatti risalgono al 4 luglio scorso quando, intorno alle 4.30, una ragazza, dopo una serata passata con amici in alcuni locali del centro storico, è stata avvicinata ed importunata dai due malviventi. Questi, successivamente, disponendosi sui lati opposti della strada, in modo da non dare nell’occhio, l’avrebbero seguita nel tragitto verso casa; raggiunto un luogo poco illuminato, i due, nel frattempo riunitisi, sarebbero entrati in azione e, sorpresa la giovane alle spalle, l’avrebbero aggredita, bloccata e violentata, per poi dileguarsi.
Le indagini, avviate dagli agenti della sezione “Reati in danno di minori e reati sessuali” della Squadra mobile, dopo la denuncia sporta dalla vittima presso i loro Uffici, sono state articolate e complesse ed hanno avuto un impulso decisivo con l’acquisizione delle immagini dei sistemi di video sorveglianza di enti pubblici, esercizi commerciali ed abitazioni private dislocate nella zone interessate e dettagliatamente analizzate dagli investigatori. In tale contesto i poliziotti sono riusciti, non solo a ricostruire il percorso fatto dagli indagati, confermando quindi il racconto della vittima, ma anche a scorgere, attraverso alcuni frame, il volto degli aggressori.
Altri importanti riscontri investigativi sono stati raccolti dagli agenti durante il sopralluogo compiuto sulla scena del crimine e attraverso il sequestro degli indumenti della vittima, nonché dai tamponi effettuati dal medico legale per effettuare l’esame del Dna. Risaliti così all’identità dei due malviventi, gli agenti hanno proceduto a condurli negli uffici della Squadra mobile. Nel corso delle successive perquisizioni domiciliari a loro carico, sono stati trovati gli indumenti utilizzati quella notte nonché i loro cellulari, da cui sono stati estrapolati alcuni video della violenza perpetrata. Sono al vaglio degli investigatori ulteriori accertamenti in merito alla possibilità che i due cittadini del Bangladesh si siano resi responsabili di altri atti di violenza in danno di inermi vittime.
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