Sono ritenuti i “basisti” della rapina, compiuta lo scorso 19 marzo, a due coniugi imprenditori, durante la quale vennero esplosi colpi d’arma da fuoco e sottratti alle vittime monili e preziosi di ingente valore. Refurtiva poi recuperata e restituita alla coppia. Domenico Aruta, 32 anni, e Gaetano Ussorio, di 43, sono stati arrestati stamani, tra Minturno (Latina) e il quartiere Scampia di Napoli, dai carabinieri della stazione casertana di San Prisco.
Dalle indagini, che avevano già portato all’arresto degli esecutori materiali, condotte attraverso intercettazioni telefoniche e l’analisi del contenuto di un cellulare sequestrato, è emerso che Aruta e Ussorio parteciparono alla rapina, fornendo, appunto come basisti, un “decisivo contributo”, come sottolineano gli investigatori in una nota. Alla luce degli elementi raccolti, l’autorità giudiziaria ha disposto per Aruta il regime degli arresti domiciliari mentre per Ussorio la custodia cautelare in carcere.
Durante la sera della rapina, i militari dell’Arma catturarono due napoletani – Gennaro Musto, 29 anni, di Marano, e Ferdinando Davide, 42, di Scampia. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due, in sella ad uno scooter Honda Sh, giunti a San Prisco, in via Stellato, sorpresero alle spalle un 67enne imprenditore edile di Caserta che in quel frangente si stava accingendo a salire bordo della propria autovettura, una Bmw serie 5 station wagon, insieme alla moglie 66enne. Il passeggero dello scooter, col volto travisato da scaldacollo e pistola in pugno, si avvicinò all’imprenditore intimandogli la consegna dell’orologio marca “Audemar Piquet” che aveva al polso per poi chiedergli di aprire la portiera della vettura.
Alla resistenza opposta dalla vittima, il rapinatore esplose tre colpi di pistola, uno verosimilmente in aria, uno a terra (che di rimbalzo si conficcò in una vettura Ford Fiesta, parcheggiata accanto alla Bmw), ed uno che ha colpì ed oltrepassò il deflettore posteriore lato sinistro della Bmw, conficcandosi nel sedile anteriore sinistro. Il conducente dello scooter, col volto travisato da casco protettivo, nel frattempo si avvicinò alla moglie dell’imprenditore, strappandole la borsa che la donna portava a tracolla.
In quel momento una pattuglia dei carabinieri della stazione di San Prisco, in transito nella zona, notò nella direzione di marcia opposta i due malviventi in fuga in sella allo scooter, ponendosi al loro inseguimento. I fuggitivi, a quel punto, con manovre azzardate, tentarono di far perdere le proprie tracce per le vie circostanti. Ma i militari riuscirono a bloccarli, recuperando la sola borsa della moglie dell’imprenditore. Lo scooter in uso ai rapinatori risultò essere oggetto di furto denunciato il 12 marzo ai carabinieri di Napoli – Vomero Arenella. Ora, a distanza di circa quattro mesi, l’arresto dei complici.