Santa Maria Capua Vetere, base di spaccio nel Rione Iacp: arrestati due coniugi

di Redazione

Nella mattinata del 30 luglio, gli agenti della Squadra mobile di Caserta e del commissariato di Santa Maria Capua Vetere, coadiuvati da unità cinofile della Guardia di finanza di Aversa con gli ormai famosi cani antidroga “Delios” e “Bolt”, hanno tratto in arresto e condotto in carcere i coniugi sammaritani Mario Merola e Immacolata Desiderio, 55 anni lui, 47 lei, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è stato realizzato all’esito di un controllo effettuato nell’abitazione della coppia, sita nel rione Iacp.

L’operazione vede la sua genesi nelle risultanze dell’attività info-investigativa, realizzata dalla Polizia, secondo cui la residenza dei coniugi era stata adibita a vera e propria “base di spaccio”, in cui la coppia occultava sostanze stupefacenti per poi venderle “al dettaglio”. Alla luce di ciò, simulando un normale controllo alle case popolari, gli agenti entravano nell’appartamento. Alla vista dei poliziotti, su ordine del marito, la donna tentava vanamente di chiudersi in bagno, venendo bloccata da uno degli agenti. Poi consegnava spontaneamente due bustine di cellophane trasparenti, contenenti dosi già confezionate di cocaina, come accertato in seguito, chiuse da scotch arancione, e la somma di danaro di 625 euro in banconote di vario taglio.

Tuttavia, questa “sopraggiunta disponibilità”, agli occhi della polizia, non tornava poiché contrastava col primo atteggiamento adottato dai coniugi, tutt’altro che collaborativo. Per tale ragione, ritenendo che la consegna spontanea della droga e dei soldi fosse, in realtà, uno “specchietto per le allodole”, gli agenti effettuavano comunque la perquisizione dell’appartamento. L’intuizione dei poliziotti si rivelava subito corretta: veniva rinvenuto un borsello contenente altre due bustine di cellophane trasparenti, nelle quali vi era sostanza bianco-gialla in pietre, e altre dosi di cocaina già confezionate e chiuse con lo stesso scotch arancione, oltreché la somma di 1700 euro, in banconote di vario taglio. Ancora, venivano rinvenuti 2 bilancini di precisione perfettamente funzionanti e una macchinetta per la chiusura delle dosi, con sopra innestato un rotolo di scotch di colore arancione (perfettamente identico a quello utilizzato per confezionare le dosi) nonché altri due rotoli di riserva dello stesso colore.

Durante le ricerche, all’interno del bagno in cui la donna aveva tentato di rifugiarsi, venivano scoperti due “vani artigianali”, entrambi vuoti: si trattava di due mattonelle rimovibili, site una sotto la vasca da bagno e l’altra tra il bidet e il water, che celavano un’intercapedine potenzialmente utile ad occultare lo stupefacente. Oltre a tutto il materiale sopra indicato, gli agenti rinvenivano ben 25 stecche di sigarette di varie marche, ritenute “di contrabbando” in quanto prive di bollino del Monopolio di Stato. Le successive verifiche sulla sostanza rinvenuta, effettuate dalla Scientifica, hanno permesso di qualificare il tutto come “cocaina” per un peso lordo complessivo di 24,82 grammi.

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