Due uomini, trentenni, sono stati condotti in carcere e una donna di 41 anni sottoposta agli arresti domiciliari per estorsione e truffa aggravata. Vittima un uomo che avrebbe versato cospicue somme di denaro a una donna conosciuta online che si fingeva innamorata di lui e bisognosa di soldi.
Le indagini della Polizia Postale di Catania traggono origine dalla denuncia di un uomo, adescato su Facebook, oltre un anno fa, da un profilo fake di un’avvenente donna, tale “Angela”, che lo attirava in una relazione sentimentale a distanza. La finta innamorata, che asseriva di essere residente in Germania ma di volersi trasferire in Sicilia, raccontava una storia di sofferenze e drammi familiari. Nel tempo il legame diventava sempre più forte e la vittima versava in varie volte circa 300mila euro alla sua “fidanzata” per aiutarla nelle tante necessità che questa evidenziava di continuo. Tutte le loro conversazioni avvenivano attraverso il servizio di messaggistica istantanea di Facebook Messenger o attraverso WhatsApp.
Lo scorso marzo, un sedicente avvocato telefonava alla vittima e lo avvertiva di essere indagato in alcuni procedimenti penali esistenti nelle Procure di Roma e Catania, conseguenti alla fuga di “Angela” dalla Germania. Per tali fatti, se non avesse voluto essere condannato e arrestato, il denunciante avrebbe dovuto pagare multe per migliaia di euro. Al fine di rendere credibile la minaccia il finto avvocato inviava dei documenti falsificati del Tribunale di Roma.
La persona offesa, gravemente intimorita e in stato di perenne ansia, iniziò così a pagare oltre un centinaio di migliaia di euro in varie fasi. Alla fine, rimasto senza denaro, il denunciante si rifiutava di pagare l’ulteriore richiesta di circa 40mila euro e da lì iniziavano una serie di minacce e pressioni da parte degli arrestati. Solo l’intervento di un familiare, che lo ha convinto a denunciare tutto alla Polizia, ha evitato ulteriori conseguenze. I proventi della truffa e dell’estorsione sono stati in tal modo oltre 440mila euro. Per far fronte alle numerose richieste la vittima è stata costretta nel tempo a vendere un immobile di sua proprietà e a chiedere numerosi prestiti.
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