Aversa – Un gioiello barocco, le cui origini duecentesche vengono ancora raccontate dalla presenza di elementi romanici. La mano di Francesco Solimena, il grande architetto e pittore settecentesco a cui si deve la veste e la decorazione della chiesa. Una storia importante, quella di Santa Maria degli Angeli, che non riesce però a trovare un futuro di tutela, valorizzazione, fruizione. E che tuttavia è nel cuore degli aversani, che vi riconoscono un pezzo della propria identità, come testimoniato dalla straordinaria mobilitazione condotta nel 2018 dal Gruppo FAI locale.
Con notevoli sforzi e con grande partecipazione dei cittadini aversani, il Fai di Aversa ha infatti da tempo posto al centro dell’attenzione e della sua agenda il recupero della chiesa; ne è una prova l’imponente raccolta di firme, ben 13.583, che ha collocato Santa Maria degli Angeli al quarto posto regionale e al trentesimo nella classifica nazionale – su oltre 37mila – tra i “Luoghi del Cuore” più votati nel 2018 al censimento che il Fai dedica ogni due anni ai luoghi da non dimenticare.
Un risultato che sperava di portare le necessità di recupero dell’edificio all’attenzione del Demanio e del Ministero della Giustizia, che pur non avendo inevitabilmente tra i propri obiettivi primari la conservazione del patrimonio che si trova a gestire, non può permettere che un Bene di tale valore continui a degradarsi. La chiesa di Santa Maria degli Angeli ricade infatti nel perimetro del castello aragonese, sede del Tribunale di Napoli Nord. Una possibilità concreta era offerta dal bando, chiuso il 12 giugno, che Fai e Intesa Sanpaolo lanciano dopo ogni censimento “I Luoghi del Cuore” per permettere agli enti proprietari o affidatari dei beni sopra i 2mila voti di candidare a finanziamento progetti di recupero e valorizzazione.
L’entusiastica adesione degli aversani e lo straordinario impegno degli stessi soci del Fai non sono purtroppo bastati a portare alla presentazione di un progetto e di una richiesta di contributo per Santa Maria degli Angeli, ma si spera che abbiano gettato i semi per portare quanto prima a realizzarne comunque il recupero. L’auspicio è dunque che, come già accaduto per molti altri Luoghi del Cuore, l’attività condotta per Santa Maria degli Angeli dia i suoi frutti a distanza, perché il suo recupero non può che rappresentare un valore per la città.
A valle di tale esperienza, sebbene non giunta alla conclusione, resta di positivo il valore della significativa sinergia che si è realizzata tra il Fai e i cittadini, circostanza che, siamo certi, non potrà che consolidarsi ed essere anzi il presupposto per ulteriori iniziative da mettere in campo e tese alla valorizzazione del nostro territorio. “Il gruppo Fai di Aversa – fa sapere la capo gruppo Maria Giovanna Pezone Nappa – intende ringraziare la cittadinanza tutta per la partecipazione e l’impegno profuso, ed aspetta tutti per le giornate Fai di ottobre”.