Dissesto si, dissesto no. Si sta sfogliando la classica margherita in seno all’amministrazione targata Alfonso Golia per cercare di capire se Aversa rientra nei parametri contabili che conducono alla proclamazione del dissesto. Una situazione che se si verificherà causerà, tra le altre cose, danni diretti ai cittadini aversani che saranno costretti a pagare tasse e tributi comunali con le aliquote massime previste dalle normative di settore. Ad oggi nessuno si sbottona, ma non è un segreto che il nuovo esecutivo stia cercando di capire quali sono le reali situazioni delle casse cittadine per poi decidere il da farsi non solo tecnicamente, ma anche politicamente.
«L’assessore al Bilancio – ha dichiarato il sindaco Golia – sta verificando la situazione finanziaria nei diversi settori e se Aversa rientra nei parametri di un eventuale dissesto. Solo dopo questa analisi potremo decidere». «Per il resto, – ha continuato il giovane primo cittadino normanno – stiamo cercando di avere un quadro dettagliato dei diversi settori e posso dire che siamo di fronte ad una serie di situazioni emergenziali e, praticamente, senza fondi in bilancio. La situazione non è certamente rosea».
Sulla stessa scia l’assessore a Bilancio e Tributi comunali, Nico Carpentiero (nella foto), che ha dichiarato: «E’ in atto una analisi della situazione finanziaria nei diversi settori. Ad oggi non so dire se andremo in dissesto o se riusciremo a recuperare a ad andare avanti senza scossoni violenti». Quando, poi, gli viene chiesto se non sarebbe meglio per l’amministrazione che rappresenta far proclamare il dissesto, in modo da dividere la situazione in quella di prima e quella di dopo, Carpentiero risponde: «Andiamo piano. Prima dobbiamo capire la reale situazione e, oltre una valutazione prettamente tecnica, è necessaria ed opportuna anche una valutazione politica. Quello che è certo è che non navighiamo in acque sicure, anzi. Comunque, qualsiasi valutazione al momento sarebbe intempestiva».
Intanto il neo presidente del Consiglio comunale, Carmine Palmiero, dopo aver, ancora una volta, evidenziato la positiva sorpresa della quasi unanimità sulla propria elezione, rassicura: «Sarò il presidente di tutti i consiglieri. Di chi mi ha votato e di chi non mi ha votato. Non mi aspettavo questa convergenza che mi ha sorpreso e che è foriera di una consiliatura proficua». Ha, poi, ribadito la volontà del taglio del 20% della sua indennità a favore delle politiche sociali comunali tenuto conto del particolare momento economico. «Una scelta – ha concluso Palmiero – che è individuale e che ognuno potrà seguire o meno secondo la propria coscienza».
Non si placa, intanto, la polemica innescata da qualche giorno dagli esponenti del centrodestra, Lega e Forza Aversa in testa, sulla “non aversanità” dell’esecutivo normanno voluto dal sindaco Golia, composto da tecnici che, comunque, hanno sempre un riferimento con il territorio normanno, vedi i due docenti universitari, ad esempio. «Si è parlato – ha dichiarato Luisa Diana Motti, consigliere comunale della lista ‘La politica che serve’ – di Giunta straniera ed ho reputato opportuno intervenire. La parola straniero ha la stessa radice di estraneo. Reputo che sia straniero in un progetto politico colui che con il proprio operato non persegue il bene comune. I fatti ci dicono che la nostra città per lunghi anni è stata governata da stranieri». Sull’argomento, in precedenza, era intervenuto lo stesso primo cittadino che aveva evidenziato come siano le capacità tecniche a contare e non la provenienza, chiedendo, nel contempo, di essere giudicati per quanto questo esecutivo farà nei prossimi mesi.