Carinaro, l’ulivo potato da Lsu in casa del consigliere. Il sindaco: “Barbato voleva dimettersi ma attendo verifiche”

di Nicola Rosselli

Carinaro – L’opposizione accusa un consigliere comunale di maggioranza di aver utilizzato i lavoratori socialmente utili per potare una pianta d’ulivo nella proprietà privata e scoppia la polemica. Ulivo, insomma, da simbolo di pace a simbolo di guerra, sia pure solo politica. A segnalare la vicenda i gruppi consiliari di Partito Democratico e “Carinaro nel Cuore” che, in un comunicato, dichiarano: “Durante l’orario di lavoro – come segnalato da una concittadina, residente in zona – gli Lsu del nostro Comune, con i mezzi dell’Ente, prestavano servizio nell’abitazione privata del consigliere comunale Nicola Mauro Barbato, potando la sua pianta di ulivo”.

“Colti in flagrante dalla Polizia municipale, a cui la nostra concittadina aveva denunciato l’accaduto, – si legge nella nota delle opposizioni – gli operai hanno ammesso il fatto. Ciò che emerge dalla vicenda – a parte l’eventuale (e nemmeno troppo) rilevanza di tali comportamenti sotto il profilo dell’antigiuridicità – è il fatto che qualche neo-eletto è totalmente privo di quel necessario distacco nei confronti del potere, che è proprio delle classi dirigenti stagionate e collaudate”.

Dopo queste considerazioni, gli esponenti della minoranza consiliare si rivolgono direttamente al sindaco Nicola Affinito per chiedergli “se non abbia nulla da dire, in ordine a tale increscioso episodio”. E all’assessore alla Legalità, Alfonso Bracciano, chiedono “se sia lecita ed ammissibile una cosa del genere”; al consigliere con delega al personale “se sia normale che dei lavoratori, durante il servizio, intervengano in delle aree private, oltretutto di proprietà di un consigliere comunale” e a quest’ultimo “se non sia il caso di porgere delle pubbliche scuse, in ordine al disdicevole avvenimento, ai cittadini di Carinaro”.

Getta acqua sul fuoco il primo cittadino, che dichiara: “Sull’accaduto sono in attesa di una relazione da parte del responsabile dell’Ufficio tecnico comunale. Da quanto ho appreso ufficiosamente, la questione non sta nei termini in cui è stata descritta dalle opposizioni ma, ripeto, attendo notizie ufficiali prima di dare un giudizio definitivo”. “Quando il consigliere Barbato ha saputo dell’episodio dai social, – ha poi sottolineato il sindaco di Carinaro – è venuto da me con l’intenzione di dimettersi, ma io gli ho consigliato di attendere. Lui non può essere considerato colpevole di quanto potrebbero aver fatto i suoi genitori. Pare, infatti, che vi fossero dei rami che sporgevano e davano fastidio. Per questo avrebbero chiesto l’intervento dei lavoratori socialmente utili per risolvere il problema. Comunque, ripeto, sono in attesa della relazione, per poi pronunciarmi ufficialmente”.

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