Quel che si doveva far prima (coinvolgere la popolazione in una decisione così importante), viene fatto dopo e pure male, anzi malissimo. Il Consiglio comunale tenutosi in piazza Statuto, che ha visto una massiccia partecipazione di cittadini, si è rilevato a metà tra una beffa e una sceneggiata di pessimo gusto.
Un sindaco, che da ex assessore approva una delibera di giunta finalizzata alla realizzazione del forno crematorio, indice ora un Consiglio comunale in piazza, si dichiara aperto a rivedere ogni decisione, ma invita a partecipare allo stesso due ingegneri che ci sono venuti a raccontare la favoletta (che lui già conosceva) che è tutto a posto, che i forni non inquinano, che le emissioni non sono pericolose. Lo stesso ex assessore, Tatone, che ha approvato in giunta quel progetto, viene da Sindaco in piazza e di fronte ad una così folta partecipazione di cittadini contrari al forno, forse per strappare qualche applauso, dice di essere anch’egli contrario all’opera, ma che avrà bisogno di studiare la cosa per bene prima di revocare la delibera tanto contestata.
Un ex sindaco, oggi assessore all’Urbanistica, che con il piglio e l’arroganza di un generale che non ha ancora capito di essere andato in pensione, continua a tenere banco e, avendo capito di avere di fronte una piazza agguerrita non disposta ad arretrare di un solo passo, cerca di rabbonirla parlando di insediamenti produttivi, di zona C e zona G, quasi a dire “non pensate all’aria che dovete respirare, a breve avrete quello che vi ho promesso, per cui state buoni!”.
Per non parlare, poi, dell’indignitoso gioco del burattinaio e del burattino. Non c’è stato un solo istante in cui il sindaco Tatone non sia stato imbeccato da Nazzaro Pagano, non abbia ricevuto da questi suggerimenti, inviti a stoppare gli interventi, a non rispondere a taluni, a togliere la parola ad altri. Che figuraccia! E non finisce qua. Un assessore alle Politiche sociali, Maddalena Zaccariello, che, costretta dai continui inviti dei concittadini ad esprimere la sua posizione sul forno crematorio, dimostra di collezionare la sua ennesima brutta figura di comparsa, tra l’altro impreparata, chiamata solo ad alzare la mano quando si tratta di approvare qualcosa che qualcun altro le impone. Come si può rispondere sul tema con un fuori luogo “Io sono favorevole alla cremazione”? Ma chi le aveva chiesto la sua personale scelta di che fine volesse far fare al suo corpo, quando sarà il momento?
Un assessore all’Ambiente, Stefano Sembiante, che, messo alle strette da un giovane concittadino, è in talmente evidente difficoltà sull’esprimere un giudizio personale svincolato dalla maggioranza cui appartiene, che riesce solo a dire che dalla sua bocca non uscirà mai né un sì né un no, ma solo un impegno a valutare bene il da farsi insieme al resto della giunta. E, ancora, cinque consiglieri di maggioranza che, nonostante gli innumerevoli inviti loro rivolti sia dai cittadini che da tutti i consiglieri di opposizione, non osano profferire una sola parola al riguardo!
Che vergogna! Che inettitudine politica!
L’intera popolazione, dopo una contestazione così forte, così partecipata e così sentita anche a seguito degli interventi spontanei e non programmati dei qualificatissimi dottor Campanile, ragionier Cristiano, dottoressa Natale, dottor Graziano, ragionier Natale, si aspettava una risposta chiara e decisa del sindaco; invece, è stata costretta ad allontanarsi dalla piazza delusa, amareggiata, ancor più inasprita dall’atteggiamento di chi, ad ogni evidenza, sta prendendo solo tempo, ma non dà una risposta concreta al problema. Di fronte ad una manifestazione così chiara della volontà popolare (la piazza era gremita), non c’era altro da aspettarsi dal sindaco che una presa di posizione politica, senza indugi o riflessioni: l’impegno a revocare la delibera in questione.
E invece no. Un continuo oscillare tra aperture, false, e tentativi di dimostrare la mancanza di pericoli derivanti dalla realizzazione del forno crematorio. Adesso ha detto che valuterà il “da farsi” insieme ai cittadini. Ma di quali cittadini parla, quelli scesi in piazza forse non erano idonei o sufficienti a legittimare un ripensamento del progetto? Ebbene, lo invitiamo a girare famiglia per famiglia per testare, con mano propria, la volontà unanime di un intero popolo che non vuole alcun forno crematorio a Casaluce. Di fronte ad un simile atteggiamento, di fronte ad un uso scorretto del potere di un sindaco, che toglie bruscamente la parola senza consentire alcuna replica agli interventi che definire offensivi dell’intelligenza nostra e dei casalucesi è ben poca cosa, abbiamo alzato i toni ed inasprito alcuni momenti del dibattito. Di tanto siamo dispiaciuti e chiediamo scusa ai nostri concittadini (solo a loro), ma potete star certi che il nostro impegno contro la costruzione del forno continuerà costi quel che costi. Sulla nostra salute non permettiamo di giocare a nessuno. Né gli impegni, da qualcuno presi, rappresenteranno un ostacolo alla nostra protesta. Il forno crematorio non si farà.
Per concludere, Uniti per Cambiare, come più volte ribadito dal professor Antonio Cutillo nei suoi precedenti interventi, consiglia alla maggioranza, impegnata unicamente nel settore redditizio (tecnico-urbanistico), di non fare false promesse sui terreni agricoli e costruzioni varie. Ci sarà massima attenzione da parte nostra e rischierete di fare brutte figure perché non riuscirete a mantenerle, specialmente quelle fatte da qualche politico fallito! Ripetiamo all’infinito che siamo per la legalità, non siamo nemici di nessuno.
Uniti per Cambiare – Casaluce