Aversa – Anche per l’anno scolastico che sta per iniziare il Secondo Circolo Didattico dovrà utilizzare alcune aule dell’istituto comprensivo “Pascoli”. Un problema per i genitori che hanno due figli che frequentano la “Linguiti” in classi presenti nei due diversi plessi. Un problema presente da gennaio 2018 che la dirigente scolastica Emilia Tornincasa ha cercato di risolvere sollecitando l’amministrazione comunale che aveva ipotizzato il trasferimento degli allievi che frequentano la ‘Pascoli’ in aule da realizzare all’interno della struttura del Suap (Sportello unico attività produttive), liberata dal personale della Regione che sarebbe stato trasferito all’ufficio tecnico di piazza Municipio. Questo non è accaduto e l’ultima possibilità che si era presentata e che è stata immediatamente colta al volo dalla nuova amministrazione era prendere in locazione la struttura occupata da una scuola privata che ha cambiato sede. Cosa che non è stata possibile perché la proprietà della struttura ha preferito accettare la proposta di un privato che, probabilmente, riproporrà all’interno di quella struttura un’altra scuola privata.
Per la dirigente Tornincasa è uno scandalo ed una sconfitta per l’amministrazione pubblica, oltre che un demerito per la Curia che, secondo quando è a sua conoscenza, sarebbe la proprietaria della struttura. Avendo preferito un privato al pubblico servizio la Curia avrebbe commesso un errore dettato, forse, dalla volontà di incamerare un affitto più elevato. In realtà le cose non starebbero così secondo quanto riferisce don Francesco Picone, vicario del vescovo. “Personalmente non ricordo che sia mai stata presentata una richiesta di fitto di quei locali alla Curia dall’amministrazione comunale. La notizia certa di cui dispongo – afferma don Francesco, che abbiamo contattato telefonicamente – è che l’affittuario precedente, responsabile della scuola privata, mesi fa aveva comunicato di non essere più interessato all’affitto di quei locali che, tra l’altro, non sono di proprietà della Curia ma dell’Icsc – Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero, la cui sede è a Roma ed è rappresentato ad Aversa da don Sossio Rossi“. “Di conseguenza – continua don Francesco – la richiesta del Comune, se c’è stata, doveva essere indirizzata all’istituto proprietario e non alla Curia che non ha alcun potere nella vicenda. Che per il resto non so se sia stata già chiusa”.
Dunque, potrebbe esserci ancora la possibilità da parte del Comune di chiedere in affitto quei locali. Bisognerebbe, però, che l’amministrazione si mettesse in contatto con il rappresentante dell’Istituto per il Sostentamento del clero per conoscere a che punto si trova la richiesta di affitto avanzata da un privato ed eventualmente proporre la sua offerta.
Intanto, l’assessore ai Lavori pubblici, Benedetto Zoccola, ha riferito che l’Icsc non ha dato disponibilità per un immobile in locazione da destinare ad aule, annunciando comunque che l’amministrazione comunale insisterà nella richiesta o, comunque, valuterà altre soluzioni (leggi qui).