Aversa, rogo bar Blessing e bottiglia incendiaria contro barberia: si segue pista del racket

di Nicola Rosselli

Aversa – Potrebbe venire dalle telecamere di alcuni esercizi commerciali presenti nelle zone interessate la risposta agli interrogativi relativi ai due incendi che, la notte tra martedì e mercoledì scorso, hanno ridotto in cenere il noto bar Blessing (guarda il video) sulla Variante e danneggiato la serranda di un negozio di barbiere I Nappa, in via Francesco Cilea.

Gli agenti del locale commissariato che, coordinati dalla Procura di Napoli Nord, conducono le indagini su direttive del dirigente Vincenzo Gallozzi, stanno acquisendo una serie di registrazioni che potrebbero rendersi utili ai fini dell’individuazione di chi ha dato il via all’innesco. Questo, almeno, per la barberia di via Cilea dove la natura dolosa dell’azione non è messa assolutamente in discussione. I poliziotti hanno, infatti, rinvenuto sul posto i resti di una bottiglia molotov, anche se i fratelli Nappa, che gestiscono l’avviato salone di barbiere, avrebbero affermato di non essere mai stati destinatari di richieste estorsive.

Discorso diverso per il bar Blessing, dove a condurre le indagini per accertare la natura dello svilupparsi delle fiamme è la squadra di polizia giudiziaria dei Vigili del fuoco. Al momento quello che è certo è che il Blessing è stato completamente distrutto dalle fiamme che hanno tenuto impegnati per oltre tre ore i Vigili del fuoco dei distaccamenti di Aversa, Marcianise e Caserta. Solo danni estetici, per fortuna, per l’edificio sovrastante il bar, di tre piani, i cui occupanti, nella notte dell’incendio, hanno dovuto lasciare in tutta fretta le proprie abitazioni per poi farvi ritorno nella tarda mattinata di giovedì, dopo che i pompieri avevano accertato l’assenza di danni statici. Sono, però, visibili le tracce delle fiamme sulla facciata del palazzo. Secondo una prima stima approssimativa, i danni ammonterebbero a circa 100mila euro per i quali non è ancora noto se ci sarà un risarcimento da parte di eventuali compagnie di assicurazioni.

Anche nel caso del bar, come in quello della barberia, i titolari avrebbero dichiarato di non aver mai ricevuto richieste estorsive. Dichiarazioni quasi di rito, tenuto conto del clima di terrore che gli estorsori riescono a creare intorno alle proprie vittime. E che di racket si tratti sono in molti in città a crederlo. In precedenza, infatti, almeno altri due locali sono stati completamente distrutti dalle fiamme mentre erano in corso lavori di ristrutturazione. Ad Aversa sembra essere tornati indietro di qualche decennio, quando le serrande esplodevano o erano bersaglio di colpi di arma da fuoco. Un clima di mancanza di sicurezza del quale si è fatto carico anche il primo cittadino normanno Alfonso Golia, che ha deciso di rivolgersi al Prefetto e al Questore per chiedere una presenza più massiccia di agenti nel tentativo di prevenire il fenomeno e, soprattutto, di inculcare maggiore fiducia nelle istituzioni nelle vittime, dando loro il coraggio di denunciare eventuali richieste estorsive e minacce dinamitarde.

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Redazione
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