“Siamo arrivati al Pronto soccorso dell’ospedale il 13 giugno. Mia madre, 81 anni, affetta da tumore e allergica a due diversi antibiotici, il Bactrim e il Ciproxin, è stata trasferita dopo poco al reparto chirurgia generale. Durante il ricovero le è stato dunque somministrato un antibiotico diverso, il Rocefin, ma, in seguito all’assunzione, ha accusato una reazione allergica. Il giorno 25 giugno è stata operata per la sua patologia oncologica presso la struttura e l’operazione è riuscita perfettamente. Nel tardo pomeriggio del giorno seguente, nonostante la reazione allergica verificatasi proprio durante il ricovero nell’ospedale, le è stato nuovamente somministrato il Rocefin che le ha provocato un arresto cardiocircolatorio al quale è poi seguito uno stato di coma dal quale mia madre non si è mai risvegliata”.
A raccontare la storia è Elisabetta Maiellaro, di Parete (Caserta), figlia dell’anziana malata, che ha presentato denuncia ai carabinieri e ha segnalato il caso al consigliere dei Verdi e membro della commissione Sanità, Francesco Emilio Borrelli. “Abbiamo chiesto all’Asl Napoli 1 di avviare un’inchiesta interna per evincere come sia stato possibile un fatto del genere. Qualora l’inchiesta dovesse confermare il contenuto della denuncia presentata dalla signora – afferma Borrelli – saremmo di fronte ad una negligenza inaccettabile. Sarebbe assurdo che ad una paziente, che ha già accusato una reazione allergica in seguito all’assunzione di un antibiotico durante la degenza, sia somministrato lo stesso farmaco per la seconda volta”.