E’ terminato, poco prima delle 16, il tavolo di confronto tra Pd e M5s alla ricerca di un’intesa dopo la crisi di governo che ha portato alle dimissioni del premier Conte. “C’è stato un clima costruttivo. Il M5S ha posto sul tavolo il taglio dei 345 parlamentari, per noi è un punto fondamentale e propedeutico. Servono garanzie su questo aspetto”, riferiscono fonti dei cinquestelle. “Sul taglio dei parlamentari non si litiga, è un punto che si fa e basta”, ha detto Luigi Di Maio uscendo alla Camera. A chi gli ha chiesto delle discussioni interne al Pd, il capo politico del M5S ha replicato: “Li conoscevamo, gli italiani vogliono il taglio dei parlamentari e non discussioni a mezzo stampa”.
“Abbiamo chiesto al M5s che questa interlocuzione sia l’unica come condizione per affrontare gli ulteriori punti, che affrontati, a livello preliminare non presentano ostacoli insormontabili. Loro riconoscono questa esigenza di chiarezza e ci hanno riferito che la riporteranno” ai vertici politici del M5S. Lo ha riferito il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando. Anche il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, ha confermato che il tavolo di confronto col M5S è stato positivo: “C’è stata un’ampia convergenza sui punti dell’agenda ambientale e sociale. C’è un lavoro molto serio da fare sulla legge di bilancio e sulle priorità”.
Positivo anche il commento del sottosegretario M5s Manlio Di Stefano: “In questo momento c’è un tavolo col Pd e credo che non sia prevedibile un fallimento: Mattarella è stato chiaro vuole un governo credibile e duraturo. Salvini ha tradito ed è inaffidabile: e io no vedo una Lega senza Salvini”.
Renzi: “Manovra di Gentiloni per far saltare intesa” – Intanto, nel Pd regna un clima poco sereno. “Paolo Gentiloni sta provando a far saltare l’accordo tra Pd e M5s, inviando ‘spin’ ai giornali, ma se uno, contravvenendo alle regole interne, con uno spin fa saltare tutto, non è detto che il Pd arrivi tutto insieme alle elezioni…”. E’ l’accusa di Matteo Renzi, in un audio registrato durante una lezione a porte chiuse della sua scuola politica in Toscana. “Due giornalisti, Goffredo De Marchis di Repubblica e Alessandro De Angelis di Huffington Post, interessante notare che appartengono allo stesso editore, hanno riportato uno spin, che hanno individuato proveniente dal Nazareno, ma in realtà di Paolo Gentiloni, è Paolo che ha fatto passare questo messaggio, con una triplice richiesta di abiura ai Cinque Stelle: dl sicurezza bis, legge di bilancio e questo mi sembra logico, e poi il taglio dei parlamentari”, dice Renzi nell’audio.
E prosegue: “I 5s hanno garantito noi ci stiamo se garantite che arriviamo al referendum, l’ala trattativista del Pd, Franceschini, ha risposto a noi sta bene se ci garantite dei contrappesi sulla legge elettorale”. “Ma la parte dei Cinque Stelle contraria alla trattativa, guidata da Di Battista e Paragone, – afferma ancora Renzi – allora ha detto: ‘Zingaretti è Giuda’. E quindi i Cinque Stelle hanno detto andremo alle cinque da Mattarella a dire, mai con il Pd… Questo però vede tutti i gruppi M5s che ormai danno per scontato l’accordo col Pd, preoccupati”. Per Renzi, quindi, “il modo con il quale lo spin è stato passato, è finalizzato a far saltare tutto. E qui è una bellissima lezione di politica applicata: Gentiloni c’era al Colle, ma non ha aperto bocca, non ha detto nella sede ufficiale quello che pensava, ed era del tutto legittimo che lo facesse come membro della delegazione, più discutibile che lo facesse nel momento in cui parla il segretario. Ma lo ha detto a due giornali”. Secondo Renzi “la narrazione di questi ultimi giorni, guardate il Fatto, è quello di presentare un bipolarismo Conte-Salvini tagliando fuori il Pd. Anche perché nel Pd, ove vi fosse la rottura, sarà il caos: se uno, contravvenendo alle regole interne, con uno spin fa saltare tutto, non è detto che il Pd arrivi tutto insieme alle elezioni”.
Zingaretti smentisce “manovra” di Gentiloni – “Non è mai esistita ovviamente nessuna manovra del presidente Gentiloni per far fallire l’ipotesi di un nuovo Governo e sostenerlo è ridicolo e offensivo”, scrive in una nota il segretario del Pd Nicola Zingaretti.