Trattativa in stallo tra Pd e Movimento 5 Stelle per la formazione di un governo “giallorosso”. Dopo il lungo confronto notturno sembra che i negoziati si siano arenati sul nodo Conte. I pentastellati, infatti, hanno diffuso una nota per dichiarare: “Rivedremo il Pd quando avranno dato l’ok all’incarico a Conte”. Annullato, quindi, il vertice tra i due partiti previsto per le 11 di stamani.
Intanto, fonti del Pd accusano: “Accordo a rischio per le ambizioni di Di Maio”, mentre fonti pentastellate replicano: “Mai chiesto il Viminale”. Il riferimento è al tweet del senatore piddino Francesco Bonifazi, molto vicino a Renzi, che ha scritto: “Sono uno serio e responsabile. Credo al governo istituzionale. E mi va bene anche Conte. Ma se devo accettare Di Maio al Viminale, per me si può andare a votare subito”.
Critico anche il presidente dei senatori Dem, Andrea Marcucci: “Facciamo tutti un passo indietro. Di Maio non si assuma una responsabilità così pesante. Le sue ambizioni personali rischiano di far saltare un accordo per dare al Paese un governo nuovo. Dissinescare le clausole dell’Iva vale molto di più che salvare un incarico ministeriale”. “Sono tre giorni che il Pd parla di proposte: salari, ambiente, sviluppo e imprese, infrastrutture, scuola e cultura. E il M5s risponde soltanto per ultimatum”, twitta poi la vicesegretaria Pd, Paola De Micheli.
“Oggi alle 16 al Nazareno – riferisce una nota del Partito Democratico – si riunisce la cabina di regia del Pd per assumere le decisioni conseguenti sulla crisi di governo, anche a seguito della cancellazione, da parte della presidenza del Consiglio, dell’incontro previsto questa mattina a Palazzo Chigi con la delegazione M5S”.
Ad annunciare, sin da ora, il suo no ad un eventuale governo M5S-Pd è il senatore pentastellato Gianluigi Paragone: “Io non ragiono in termini di correnti, però il mio voto di fiducia per coerenza non ci sarà”.