Salvini offre a M5S nuovo accordo. Di Maio: “Non temiamo voto ma nemmeno scappiamo da promesse fatte”

di Redazione

“La via maestra è il voto, ma se i ‘no’ diventano ‘sì’ non porto rancore, noi siamo pronti a ripartire”. Nel secondo giorno di consultazioni al Quirinale, Matteo Salvini propone un nuovo accordo al Movimento 5 Stelle che, attraverso Luigi Di Maio, fanno sapere: “Non temiamo le urne ma non scappiamo dalle promesse fatte agli italiani. Non lasciamo affondare la nave”.

Intanto, nel Pd è già scontro interno. Le tre condizioni presentate da Zingaretti a Mattarella per la formazione di un nuovo governo non sarebbero quelle concordate durante la direzione. I renziani infatti accusano i compagni di partito: “Qualcuno vuol far saltare l’intesa con i 5 Stelle”. Stamani ad aprire i colloqui Fratelli d’Italia che, tramite Giorgia Meloni, invoca il voto e Silvio Berlusconi e Forza Italia che chiedono un governo di centrodestra o il ritorno alle urne. Per il presidente Mattarella due ore riflessione: parlerà alle 20.

Salvini – Il leader della Lega è arrivato al Quirinale con i capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. “La sovranità appartiene al popolo. La via maestra è andare alle elezioni”, ha detto Salvini dopo il colloquio con il capo dello Stato. “L’Italia – ha aggiunto – non può avere un governo con posizioni distanti, per questo abbiamo ribadito che i troppi ‘no’ hanno portato alla fine di questa esperienza di governo. Io sono stato il più strenuo sostenitore di quest’azione di governo. Oggi la via maestra non possono essere giochini di Palazzo, ‘governi contro’, sono le elezioni”. “In questi giorni abbiamo letto la qualunque, governi non per far qualcosa ma contro la Lega, con l’unico collante di tenere fuori Lega a costo di cancellare quanto di buono fatto e riaprire i porti”.

Poi la riapertura ai cinquestelle: “Ho scoperto che tanti no si sarebbero trasformati in sì. Ci sono alcuni 5stelle che appoggerebbero una Manovra coraggiosa: ho scoperto che ci sarebbero alcuni disponibili. Aver scoperchiato il vaso è stato utile per capire. Ma malgrado gli insulti, vado avanti”. “Un ‘accordo contro’, tra Pd e M5s, è la vecchia politica. Io non penso che l’Italia abbia bisogno di un ‘governo contro’. Se poi qualcuno mi dice ‘ragioniamo perché i ‘no’ diventano ‘sì’. Miglioriamo la squadra, diamoci un obiettivo, facciamo qualcosa ‘non contro’ ma’per’, io l’ho sempre detto, sono una persona concreta, non porto rancore guardo avanti, non indietro”.

M5S – E’ stata poi la volta dei cinquestelle, giunti da Mattarella con Luigi Di Maio e i capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva. “La crisi di governo ha fatto male a milioni di italiani, basta pensare che a causa della crisi il Consiglio dei ministri non riesce ad approvare leggi che servono a milioni di italiani”, ha affermato Di Maio al termine delle consultazioni. “Abbiamo informato il capo dello Stato – ha aggiunto – di quelli che, secondo noi, sono obiettivi prioritari per gli italiani, dieci impegni che secondo noi devono essere portati a compimenti”. Il primo impegno fra tutti è “il taglio dei parlamentari, non la daremo vinta a chi vuole tenerseli stretti”. “Sono state avviate tutte le interlocuzioni per avere una maggioranza solida che voglia convergere sui punti indicati. Noi non lasciamo affondare la nave, che a pagare siano gli italiani”.

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