L’Estate è anche tempo di pellegrinaggio: visita a Monte Sant’Angelo

di Antonio Arduino

Fra le più note mete di pellegrinaggio in Italia c’è San Giovanni Rotondo, nel Foggiano, per onorare il corpo di San Pio da Pietrelcina e da qui fare una puntata a Monte Sant’Angelo per visitare la grotta in cui sarebbe apparso per ben quattro volte l’Arcangelo Michele.

La prima apparizione riportata dalla letteratura sarebbe avvenuta nel 480 dopo Cristo e in ogni occasione l’Arcangelo sarebbe apparso per difendere il territorio da pericoli, l’ultimo quello della peste che stava falcidiano gli abitanti della zona. Un intervento, richiesto dal vescovo dell’epoca insieme ai cittadini raccolti in preghiera. Nel corso delle apparizioni si racconta che l’Arcangelo abbia combattuto con il demonio sconfiggendolo, in modo definitivo, nell’ultima apparizione della quale esiste quella che è considerata una prova dai fedeli e dalla Chiesa: l’impronta del piede dell’Arcangelo su una delle pietre della grotta benedetta dallo stesso arcangelo che volle la realizzazione di una chiesa all’interno della grotta stessa.

Oggi quella pietra forma la base sulla quale è stata collocata una statua dell’Arcangelo realizzata dal Sansovino nel 1507. La chiesa è diventata Santuario ed è possibile acquisire l’indulgenza plenaria ogni volta che vi si accede. Per la validità ed unicità architettonica, il 25 giugno 2011 il santuario di San Michele Arcangelo è stato dichiarato patrimonio dell’umanità Unesco. Di questo luogo di pellegrinaggio e di culto Pupia vi offre un assaggio.

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