16enne di Casaluce morto in incidente ad Aversa: l’investitore è un giovane di Secondigliano

di Nicola Rosselli

E’ un 21enne di Secondigliano il conducente della famigerata Peugeot bianca implicata nell’incidente avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorso che ha provocato la morte di Vincenzo Di Martino, un sedicenne di Casaluce, che era a bordo di uno scooter in compagnia dell’amico Raffaele che lo conduceva (leggi qui).

Il giovane napoletano, incensurato, nella vita pescivendolo, considerato un lavoratore, si è costituito nel tardo pomeriggio di sabato presso il commissariato di Aversa, dove gli uomini del dirigente Vincenzo Gallozzi erano, oramai, sul punto di identificarlo grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza presenti nella zona di via Gramsci dove si era verificato l’impatto. Inoltre, a terra era rimasto uno specchietto laterale della vettura della quale, da quanto è dato sapere, gli investigatori avevano già la targa. Il 21enne si è presentato al commissariato di via San Lorenzo ad Aversa in compagnia del proprio avvocato e non ha voluto fornire alcun particolare dell’incidente, rifiutandosi di rispondere alle domande degli agenti ai quali non ha voluto rivelare nemmeno quante persone fossero a bordo della Peugeot al momento dell’incidente.

A questo proposito, gli investigatori si dicono certi che il giovane pescivendolo di Secondigliano non fosse da solo a bordo della vettura. Con lui, quasi certamente, ci sarebbero stati alcuni amici, reduci da una serata di svago nella movida aversana. A questo proposito, i magistrati della Procura di Napoli Nord in Aversa, che si occupano del caso, hanno disposto per il ventenne napoletano gli esami tossicologici per accertare se fosse o meno sotto l’effetto di alcool o droga al momento del verificarsi dell’impatto tra la vettura e lo scooter in via Gramsci. Al momento non sono ancora noti i risultati.

I giudici aversani, in considerazione della personalità del 21enne, lavoratore e incensurato, ne hanno disposto la denuncia per omicidio stradale in stato di libertà, ma il giovane e la sua famiglia si sono dimostrati addolorati per quanto avvenuto l’altra notte. Dall’altro lato una famiglia distrutta. Il papà di Vincenzo, operaio specializzato, la mamma, commessa in un noto negozio di alimentari di Teverola, e la sorellina più piccola sono letteralmente distrutti, annientati dal dolore per una perdita così repentina e assurda.

Si interrogano sul perché sia consentito morire ad un’età così giovane e attendono che la magistratura ordini la liberazione della salma dello sfortunato ragazzino che è ancora custodita presso l’istituto di medicina legale di Caserta in attesa dell’effettuazione dell’esame necroscopico. Solo dopo il corpo di Vincenzo sarà restituito alla famiglia per la celebrazione dei funerali nel corso dei quali il sindaco di Casaluce, Antonio Tatone, ha proclamato il lutto cittadino quale segno di vicinanza dell’intera comunità cittadina al dolore della famiglia Di Martino colpita nell’intimità profonda dei propri sentimenti con la morte del giovanissimo Vincenzo, da tutti descritto come un bravo ragazzo.

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