«Cosa ci fai tu napoletano ad Aversa? Qui comandiamo noi». E giù botte al malcapitato che aveva la sola «colpa» di essere giunto nella città normanna da uno dei comuni dell’hinterland settentrionale della provincia di Napoli. Protagonisti di questo episodio, a cavallo tra bullismo e atteggiamento camorristico, un gruppo di adolescenti aversani (o dei paesi vicini) in cerca del brivido in quella che è diventata la famigerata movida aversana. Vittima un loro coetaneo che avrebbe avuto (il condizionale è d’obbligo), ribadiamo, la sola colpa di non essere dell’agro aversano.
Teatro uno degli slarghi di via Salvo d’Acquisto, altro luogo topico della movida aversana, a dimostrazione che, oramai, il fenomeno, socio-culturale-economico, interessa l’intero territorio cittadino. Il fatto è avvenuto nella tarda serata tra sabato e domenica e vi hanno assistito diverse persone che sono intervenute facendo in modo che il branco che aveva aggredito con una violenza feroce e gratuita il malcapitato si allontanasse. Per la vittima, che, a quanto pare, avrebbe deciso di non denunziare l’accaduto considerato che né polizia né carabinieri ne hanno ricevuto, tanta paura e il ricorso ai sanitari del pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati”, dove i sanitari gli avrebbero riscontrato solo escoriazioni, ma uno stato di grande agitazione dovuta alla paura per l’aggressione del gruppo.
Si tratta, purtroppo, di uno degli «ordinari» episodi di violenza che ogni fine settimana si registra nell’ambito della movida aversana, una realtà sempre più in espansione. All’inizio era via Ettore Corcione, poi i giovani, all’epoca quasi tutti aversani, si è passato al Seggio, a via Sanfelice. Poi Parco Argo e Coppola. E’ stato tutto un fiorire da localini che offrono soprattutto cicchetti e cibo da fast food. E’ stato il boom. Prima giovani e giovanissimi dall’Agro Aversano e da comuni limitrofi del napoletano tipo Giugliano e Sant’Antimo. Sempre la notte scorsa i vigili hanno proceduto a multare vari locali per occupazione suolo pubblico e musica oltre la mezzanotte oltre a sanzioni per sosta vietata a via Botticelli. Ma in strada non si è riusciti a metterne più di tre agenti perché ieri mattina in servizio ne erano 33 a causa dello svolgimento della Stranormanna, la gara podistica che ha tenuto la città bloccata per diverse ore.
Da quattro, cinque anni si registra una vera e propria invasione, anche grazie ai pizzaioli più in voga che hanno aperto proprie pizzerie ad Aversa. Tanta gente, tanto alcool (e non solo) e tanto nervosismo, Un cocktail che ha generato e genera spesso azioni violente. Azioni che sei anni fa ha portato anche alla tragica morte di un quattordicenne. Accoltellato da un ragazzo di poco più grande, un diciassettenne. «Purtroppo, – ha dichiarato la consigliera comunale de ‘La Politica che Serve’, Luisa Motti, che è anche dirigente scolastica – il fenomeno socio-culturale-economico non interessa solo il territorio aversano, è un problema che ad ampio spettro attanaglia la società postmoderna. La violenza è un fenomeno vecchio come il mondo, le forme subdole di prevaricazione sono sempre esistite, ma venivano gestite in luoghi circoscritti. Con la globalizzazione sono cambiati gli schemi. Tutti possono tutto. Il desiderio di apparire supera la ragione e le ragioni e la gioia dell’incontro si è trasformato nell’ossessione dello scontro».
«Per governare la malamovida – conclude Motti – vanno, chiaramente, rafforzate le misure di sicurezza ma bisogna combattere l’assuefazione al malcostume dilagante, credere, lavorare e cooperare a tutti i livelli. Il tema della solidarietà è della prossimità va urgentemente inserito nella modernità e la politica deve essere luogo di esempio. La politica “urlata”, la politica che istiga alla violenza, la politica delle fake news offende l’intelligenza delle persone e genera male comune».