Una decina di resti in un loculo all’interno del cimitero di Aversa. Resti umani lasciati in una nicchia privata dove non avrebbero dovuto essere. Resti umani, la cui presenza potrebbe spiegarsi con la famosa “A’ Livella” di Totò ma che, forse, più probabilmente, nasconde un vero e proprio traffico di loculi a spese di salme rimaste, quasi certamente, senza eredi e, quindi, spostate senza tanti complimenti per impossessarsi dei loculi. Una vicenda che i diretti interessati hanno segnalato alla procura della repubblica, sperando in una spiegazione logica di quella che al momento si presenta come un vero e proprio giallo.
Un giallo che coinvolge persone care e tocca la sfera affettiva. “Non sono sospetti, ma certezze”, afferma Leonardo Di Guida, che continua: “Mia sorella fa regolare richiesta di traslazione dei resti di nostra nonna materna. Dopo aver presentato le ricevute di pagamento per la stumulazione ai custodi, nel giorno stabilito per l’operazione richiesta, due dipendenti del cimitero, nel rimuovere il marmo del loculo senza alcuna precauzione lo rompono”. “Fa nulla, può stare. Ma non finisce qui. La sorpresa finale – continua Di Guida – è che nella nicchia vi erano i resti di 10 cadaveri. Quando ho chiesto spiegazioni ai custodi mi hanno risposto che non ne sapevano nulla”. “Due addetti alle esumazione, invece, – continua il malcapitato – mi hanno risposto che anni fa si usava chiedere il piacere di depositare momentaneamente il cadavere, ma non hanno chiarito il presunto piacere a chi l’avessero richiesto, visto che io e mia sorella siamo gli unici eredi viventi”. “Ovviamente, – conclude Di Guida – abbiamo denunciato tutto alla Procura di Napoli Nord dopo aver esposto il tutto ai carabinieri di Aversa. Quindi, sospetti non ve ne sono, vi sono solo certezze di scavi e traslazioni clandestine a pagamento”.
Pare, inoltre, che la vicenda che ha coinvolto i germani Di Guida sia comune anche ad altri e spingerebbe a scoperchiare, nel vero senso della parola un traffico di loculi che si è verificato in anni più o meno lontano e che coinvolge sicuramente più persone. Insomma, Aversa, anzi il suo cimitero, non sfuggirebbe ad un malcostume comune a tanti altri cimiteri. Prova potrebbero essere anche parte di quelle casse da morto usate (la cui presenza è stata segnalata da queste colonne lo scorso mese di agosto) accumulate in un angolo del camposanto (leggi qui). Casse che non dovevano esserci essendo fermi gli scavi e i trasferimenti dei cadaveri da diversi anni. Invece, nel corso di un sopralluogo, il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Roberto Romano si è imbattuto in queste cataste di legno marcio che emanavano un fetore nauseabondo e ha lanciato l’allarme. Immediata, da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alfonso Golia la messa in sicurezza del luogo e la copertura delle casse usate con grandi teloni in attesa che potessero essere smaltite come rifiuti speciali.
Intanto, sempre in tema di cimitero, dalla Commissione Consiliare Lavori Pubblici, il consigliere comunale di maggioranza Pasquale Fiorenzano annuncia che dal primo ottobre riprenderanno le riesumazioni (e in questo senso sorge spontanea la domanda di come si sono accatastate quelle casse se non si effettuavano riesumazioni). Inoltre, annuncia che la commissione ha dato indirizzo di esternalizzazione dei servizi luci e riesumazioni. “Sul cimitero – ha affermato Fiorenzano – esistono tre parole d’ordine: trasparenza, legalità ed efficienza. Inoltre, lavoreremo ad una maggiore sicurezza e controllo della stessa struttura”. Propositi che non possono prescindere da una netta inversione di tendenza.