Tre richieste di “pizzo” per guadagnare 72mila euro ai danni di una farmacia veterinaria del Napoletano. I carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno eseguito, tra Marano e Giugliano, un’ordinanza di custodia cautelare, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, a carico di 7 persone (6 in carcere e una ai domiciliari) considerate vicine al clan Orlando-Polverino-Nuvoletta. Si tratta di: Carmine Carputo, 63 anni; Luigi Del Prete, 29; Vittorio Di Giorgio, 44; Michele Di Maro, 47; Luigi Esposito, 60; Sabatino Russo, 54; Raffaele Scognamiglio, 44.
L’indagine, coordinata dal pm Maria Di Mauro e dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli della Dda napoletana, ha consentito di documentare nel dettaglio tre episodi estorsivi di cui due consumati (per un ammontare di circa 72mila euro) e uno tentato, verificatisi tra il 2015 e il 2019, a danno di padre e figlio, titolari dell’esercizio commerciale situato a Giugliano in Campania. Si è accertato, inoltre, come le vittime, per aderire alle richieste estorsive, avessero persino avviato le procedure per la vendita di un locale di loro proprietà.
Fondamentali per la ricostruzione degli eventi delittuosi si sono rivelate le acquisizioni delle immagini dei sistemi di videosorveglianza dell’esercizio commerciale ove gli indagati si sono recati più volte, negli orari di apertura al pubblico, per estorcere mediante violenza e minaccia enormi somme di denaro al fine di estinguere supposti debiti contratti da uno dei figli del titolare. Addirittura, in un’occasione, una delle vittime è stata prelevata dal proprio negozio e condotta all’interno di un deposito di rivendita di materiale edile al cospetto di soggetti apicali della consorteria camorristica, i quali hanno ribadito al malcapitato la necessità di estinguere il presunto debito vantato dai malavitosi.
L’ordinanza di custodia cautelare è solo un parziale esito di investigazioni più ampie e complesse che mirano a sfaldare l’organizzazione criminale degli Orlando che si arricchisce sempre di nuovi adepti: tra i colpiti l’apicale Luigi Esposito, alias “Gigino ‘e Celeste”, che, appena scarcerato nell’estate 2017 dopo anni di detenzione, si è rimesso al vertice del clan ormai decapitato, Carmine Carputo, già affiliato ai Polverino, a testimonianza dell’integrazione criminale dei due gruppi, e Sabatino Russo, già vicino ai clan giuglianesi.