Inchiostri e tinture usati per tatuaggi sono finiti al centro degli accertamenti da parte dei carabinieri del Nas, d’intesa con il ministero della Salute. I controlli si sono svolti su tutto il territorio nazionale con l’ispezione della filiera distributiva con l’intento di verificare qualità e sicurezza dei prodotti.
117 le aziende in cui sono stati prelevati 100 campioni di inchiostro inviati poi ai laboratori per la ricerca di sostanze chimiche, quali “ammine aromatiche” e “idrocarburi policiclici aromatici (Ipa)”. Dalle analisi sono emerse non conformità per 22 campioni e sono quindi stati emanati dal ministero provvedimenti urgenti rivolti a importatori, distributori e utilizzatori sul divieto di vendita e utilizzo di alcuni prodotti.
Contestate, inoltre, 31 infrazioni nei confronti dei responsabili di esercizi commerciali e di centri di tatuaggio dovute a mancanze autorizzative dei locali o degli attestati di formazione degli operatori, carenze igieniche e strutturali delle aree adibite all’applicazione del tatuaggio, detenzione di prodotti privi di etichettatura o contenenti sostanze e inchiostri non idonei e privi delle necessarie garanzie di sicurezza. Sequestrate 248 confezioni di tinture e pigmenti.
Il monitoraggio segue temporalmente un precedente servizio di controllo conoscitivo, svolto tra il 2014 ed il 2015 nell’ambito di un protocollo di collaborazione con il Dicastero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità, che aveva evidenziato 97 campioni di pigmenti per tatuaggi su 318 oggetto di prelievo, con criticità relative alla sterilità dei prodotti.