Mondragone, omicidio Longobardi: identificato l’uomo del citofono

di Redazione

Prima svolta nelle indagini sull’omicidio di Ferdinando Longobardi, il 29enne ucciso mercoledì sera, a colpi di pistola, nel rione San Nicola di Mondragone, a pochi passi dalla propria abitazione e dalla chiesa di San Michele Arcangelo (leggi qui).

Come riporta il quotidiano “Il Mattino”, infatti, i carabinieri hanno identificato l’uomo che, mercoledì sera, avrebbe citofonato a casa di Longobardi pochi istanti prima dell’agguato. Qualcuno che la vittima conosceva e di cui si fidava, tanto da accettare di scendere in strada per parlare. Si tratterebbe di un commerciante, residente nella degradata zona dei Palazzi Azzurri, con un curriculum criminale che va dal contrabbando allo stupro.

Incerto ancora il movente: qualcuno parla di una lite scatenata da motivi passionali, per una donna contesa, ma gli investigatori che conducono le indagini, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, considerando i precedenti di Longobardi (era uscito dal carcere lo scorso dicembre dopo aver scontato una pena per reati di droga; e un suo zio, Francesco Taglialatela, è considerato vicino al clan Pagliuca, derivato dallo storico clan La Torre) e la modalità dell’omicidio, ritengono che il fatto di sangue possa essere legato alla faida tra gruppi di “cani sciolti” che si contendono le piazze di spaccio di droga a Mondragone dopo il declino del clan La Torre e i pentimenti del gruppo Pagliuca.

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