“Una telenovela”. Così il Gruppo Promotori Viabilità Via Piave Carinaro-Teverola definisce la vicenda riguardante il doppio senso di marcia in via Piave (fra i territori di Carinaro e Teverola) e via Iommelli (Carinaro). Dopo la decisione dell’ex amministrazione Dell’Aprovitola di istituire il senso unico lungo il tratto che dalla chiesa di Sant’Eufemia di Carinaro conduce, attraversando sottopasso ferroviario, a Teverola, e quella della nuova amministrazione targata Affinito di ripristinare il doppio senso, i componenti del gruppo civico tornano a farsi sentire.
“Si tratta – sostengono dal gruppo – di un ritorno al passato. Nel novembre 2014 i residenti di via Piave e via Iommelli, attraverso una petizione, chiesero la modifica dei sensi di marcia, al fine di migliore la viabilità e la relativa vivibilità delle stesse strade e dell’intera collettività. Dopo una serie di incontri e confronti con la precedente amministrazione, importanti risultati furono raggiunti. Ritornando al presente, e all’ordinanza con la quale si ripristina il doppio senso di marcia, a nostro avviso illogica ed irresponsabile, poniamo alcune riflessioni. Non ci sembra che con la vecchia ordinanza via Piave sia stata chiusa al traffico, ma al contrario assorbiva il 50% del traffico di via Mameli, formando cosi una sorta di cuscinetto della viabilità della zona essendo le due strade parallele. Inoltre, non ci sembra che le pendenze site in via Mameli siano tali da non permettere agli automezzi attualmente in circolazione di non poterle superare in scioltezza e di creare, quindi, disagi alla circolazione ed ai pedoni; non crediamo che il senso unico di via Piave possa esser fonte di incidenti stradali per le strade adiacenti, anzi ha evitato che i pedoni fossero falciati dagli automezzi in transito, in quando priva di marciapiedi”.
Sottolineando che “i residenti di via Mameli subiscono non pochi disagi dovuti all’inquinamento acustico, ambientale, eccetera”, il gruppo civico fa presente “che le stesse sofferenze vengono patite dai residenti di via Piave, cosi come da tutta la cittadinanza, in quanto Carinaro, nel corso degli anni, è divenuta un vero e proprio crocevia in quando posta giusto al centro tra la zona industriale ed i principali snodi stradali”. “A questo punto – chiedono – in che modo salvaguardare la salute dei cittadini, il decoro urbano e l’ambiente?”. Sicuramente, a loro avviso, “non con l’ordinanza in atto che sposta il traffico su di un’unica direttrice”.
E per il gruppo civico “non va dimenticato che via Piave è soggetta a continui e periodici allagamenti, con conseguenze a cose e a persone e che il senso unico in parte aveva calmierato, con misure preventive che potevano essere adottate solo ed esclusivamente con l’istituzione dell’unico senso di marcia (apertura dei tombini fognari, recintanti con appositi segnali e transenne in giorni di allerta meteo)”. “Nella speranza che decisioni cosi illogiche non colpiscano anche via Iommelli – concludono dal gruppo – i residenti ed i cittadini hanno provveduto ad attivarsi, così come fu fatto diversi anni fa, ad una nuova petizione che sarà inviata ai comuni di Carinaro e Teverola ed alle autorità competenti”.
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