Culture esoteriche, i segreti della Reggia di Caserta nel libro di Meluzzi e Barrella

di Redazione

Un grandissimo successo di pubblico per la prima nazionale del libro di Alessandro Meluzzi e Tiziana Barrella dal titolo “Culture esoteriche e significati nascosti, i segreti della Reggia di Caserta”, tenutosi a Milano lo scorso 25 settembre, presso la sede della casa editrice “Libraio Editore”, che, con vivo entusiasmo, ha editato il testo.

Una ricca partecipazione di persone da varie parti di Italia accorse per saperne un po’ di più delle tanto attese ricerche realizzate su uno dei più bei monumenti d’Italia: questa è stata la cornice che ha accolto tutta l’equipe che ha lavorato al progetto. La residenza reale casertana infatti, è un vero e proprio messaggio a cielo aperto che trasuda elementi esoterici in ogni suo angolo, interno o esterno. Dall’architettura, ai giardini con i suoi spazi verdi appositamente studiati affinché il complesso possa risultare efficacemente evocativo, dalle suggestive statue di fauni, centauri, divinità e personaggi della mitologia, a particolarissime grotte e cunicoli, tempietti circolari, piramidi, obelischi ed ancora, all’interno dell’edificio, decorazioni simboliche, quadri ed oggetti che riconducono la mente a simboli archetipici. Tutto, insomma, sembra trascendere i meri canoni di una residenza reale in senso classico, per condurre il visitatore in un vero e proprio viaggio misterico.

“E’ stato un momento davvero emozionante, più studiavamo e più ci rendevamo conto della grandiosità del messaggio che volevano trasmettere i regnanti settecenteschi. Così hanno esordito gli autori davanti alle tantissime persone presenti in sala ed interessate a saperne di più, a scoprire i misteri ed i segreti celati dietro un’opera così straordinaria e che si sono accalcate per avere una copia del testo. La Reggia di Caserta, una delle opere monumentali patrimonio dell’Unesco dal 1997, ricchezza preziosa ed impareggiabile, set di molti eventi cinematografici internazionali è un vero e proprio invito per chi, osservando con un altro punto di vista, ha il desiderio di andare oltre le apparenze. Ciò che inizialmente si mostra infatti, va ben oltre la mera residenza di un sovrano, quella che può sembrare una disposizione casuale di una statua, quella che appare come una decorazione o come un dipinto parietale è poi divenuto un vero e proprio messaggio lasciato all’umanità; un messaggio comprensibile apparentemente da pochi, ma a ben vedere dedicato a tutti.

“La Reggia di Caserta lascia senza fiato tanto che è bella, e la voglia di raccontarla anche sotto un altro punto di vista, è stato uno degli scopi degli ultimi tre anni di lavoro intenso. Sentire l’emozione del pubblico, desideroso di poter venire dal vivo a sperimentare quanto abbiamo cercato di trasmettere è impagabile e compensa tutti gli sforzi fatti ed il tempo impiegato per effettuare le ricerche”, spiega Tiziana Barrella, avvocato ed esperta in linguaggio del corpo e simbolismo antico, che sottolinea: “Rendere semplice, ciò che di fatto non lo è, ha rappresentato uno dei nostri obiettivi. Sintetizzare in poche pagine, secoli di cultura e conoscenza non è stato affatto facile e certamente speriamo che questo testo lasci spazio alla voglia di approfondimento di determinati argomenti ed offra molti spunti di riflessione. La nostra intenzione era quella di “arrivare” a tutte le persone al di là delle propria personale cultura e conoscenza”.

Il percorso in questo straordinario edificio reale porterà il lettore attraverso la scoperta dei misteri che si celano dietro di esso, cominciando il viaggio partendo proprio dall’ingresso e da ciò che è da almeno più di 267 anni sotto gli occhi di tutti e si articolerà muovendosi attraverso i simboli e la spiegazione dei percorsi iniziatici e misterici che sono stati realizzati al suo interno. La matrice massonica è evidente, del resto, Maria Carolina, regnante dell’epoca, era una simpatizzante della massoneria napoletana ed amica del celebre Principe di San Severo, massone, alchimista e studioso noto per la omonima cappella.

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