“Le nuove diagnosi di tumore in Italia nel 2019 tendono a diminuire: è questo, in sintesi, il dato nazionale stimato rispetto al 2018 che emerge dal rapporto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica presentato oggi al Ministero della Salute”, afferma l’ex senatore Lucio Romano, che sul rapporto inquinamento e tumori è stato promotore e relatore di un’apposita indagine nella scorsa legislatura.
“In particolare, nel corso della vita, in media un uomo su 2 e una donna su 3 avranno la probabilità di ammalarsi di tumore. Aumenta la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi: 63% delle donne, 54% degli uomini. In media, un uomo ogni 3 e una donna ogni 6 hanno la probabilità di morire a causa di un tumore. Almeno un paziente su quattro, pari a quasi un milione di persone, è tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi guarito”, dettaglia il medico aversano. “Il 16% delle morti per cancro è attribuibile ad esposizioni ambientali, escludendo lo stile di vita. E soprattutto nei territori dove l’inquinamento ambientale rappresenta da anni un’urgenza sanitaria e politica è necessario un rigoroso approfondimento attraverso la geolocalizzazione dei dati epidemiologici: cioè per singolo distretto sanitario e città”, prosegue Romano.
“I dati epidemiologici così dettagliati – conclude – sono, invero, già patrimonio dei Registri Tumori provinciali operativi sui nostri territori: in particolare le Asl di Caserta, Napoli 3 Sud e Napoli 2 Nord. È auspicabile che l’aggiornamento dei dati epidemiologici e la corretta divulgazione siano patrimonio della comunità. Solo con risposte chiare possiamo affrontare, appunto con rigore scientifico, le criticità ambientali e salutari che affliggono la popolazione dei nostri territori”.