Aversa, bufera in Ginecologia: 20 dipendenti contro il primario

di Antonio Arduino

Aversa – Si riaccende la polemica innescata poco più di un mese fa dallo scontro tra il facente funzione di primario dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Moscati” di Aversa, Francesco Forleo, ed alcuni specialisti del reparto che gli avevano chiesto un incontro per affrontare questioni deontologiche e disservizi che ritenevano esistenti e avessero bisogno di chiarimenti.

L’incontro sembra non ci sia stato, o comunque non avrebbe dato l’esito sperato, e ciò aveva visto i sanitari ufficializzare le problematiche tramite i media. Immediata era stata la replica di Forleo alle accuse lanciate nei suoi confronti, che definiva infondate (leggi qui). Ad intervenire era stato anche uno degli specialisti “denuncianti”, Francesco Di Grazia (leggi qui). Ma tutto questo non ha messo fine allo scontro. Anzi. Ben 20, tra medici e personale sanitario dell’unità operativa, si sono rivolti ad un legale dichiarandosi pronti a testimoniare in tribunale la realtà denunciata nel reparto di ostetricia-ginecologia.

Con un atto trasmesso a tutti i vertici dell’Asl Caserta, e per conoscenza al direttore sanitario del Moscati, l’avvocato Paolo Galluccio dettaglia in 15 pagine, con dovizia di particolari, riferendo le dichiarazioni dei 20 operatori sanitari, i fatti che sarebbero accaduti e che dimostrerebbero tutta una serie di anomalie comportamentali del facente funzione che influirebbero sul funzionamento del  reparto, prima fra tutte la “mancata condivisione e la violazione del legittimo affidamento delle mansioni” con il personale. Quindi, la “violazione dell’articolo 97 del codice deontologico”, “la gestione dell’unità operativa autoritaria e baronale”, “versazione, emarginazione dei medici del reparto”, “lesione del diritto soggettivo dell’individuo e della personalità”, “violazione dei principi di trasparenza e buon andamento della pubblica amministrazione con depauperamento della professionalità dei colleghi e collaboratori”, “comportamenti ostativi alla formazione del personale”, “utilizzo della struttura del presidio ospedaliero, appartenente al sistema sanitario nazionale, come struttura privata”, “svilimento della professionalità e istigazione”, “mancata organizzazione del personale”, “reiterati comportamenti ostili offensivi e di emarginazione dell’equipe sanitaria”, “mancanza di umanità e professionalità”, “mancato raggiungimento degli obiettivi”, “violazione della legge 150 del 2000”. Infine, “gravissima violazione di obblighi contrattuali e normativi del contratto collettivo nazionale di lavoro della dirigenza”.

Per tutto questo l’avvocato chiede l’immediato intervento della direzione generale affinché adotti provvedimenti necessari a riportare alla normalità la situazione, preannunciando che perseguirà la sua azione legale nell’interesse dei 20 operatori sanitari che hanno deciso di rivolgersi a lui uscendo allo scoperto. A questo punto, è scontro aperto tra personale e il facente funzione dell’Unità operativa, cosa che potrebbe danneggiare non solo la dignità e la professionalità degli operatori sanitari ma mettere a repentaglio il buon funzionamento del reparto oltre che dell’intero ospedale.

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