Si è trovato davanti “una scena raccapricciante, la bimba era totalmente sfigurata dalle botte, aveva lividi dappertutto e faceva fatica anche a vedere, aveva gli occhi gonfi e per guardare doveva aprirsi le palpebre con le manine”. Con queste parole un agente della Polizia di Stato ha descritto la terribile scena che si è trovato davanti il 28 gennaio scorso nell’ospedale Santobono di Napoli dove era stata portata la sorellina di Giuseppe, il bimbo ucciso il 27 gennaio a Cardito, nel Napoletano.
Il poliziotto è tra i testimoni del processo a carico di Tony Essobti Badre, 24 anni, nato in Italia da genitori tunisini, e Valentina Casa, 30 anni, rispettivamente il patrigno di Giuseppe e la madre del bimbo ucciso. Badre è accusato dell’omicidio di Giuseppe, il tentato omicidio della sorellina e i maltrattamenti. Di comportamento omissivo e’ invece accusata Valentina Casa.
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