Quando gli agenti della Polizia Ferroviaria di Caserta sono arrivati sul posto, il “ragno” dell’autocarro era già stato azionato e il carico del materiale era in corso. L’arrivo dei poliziotti ha quindi interrotto l’attività criminale che due uomini, un pluripregiudicato 47enne napoletano ed un beneventano di 43 anni, con precedenti di polizia, stavano mettendo in atto nel deposito locomotive dello scalo ferroviario di Caserta.
Approfittando della pausa lavorativa del fine settimana e della scarsa presenza di personale tecnico delle ferrovie, i due uomini, utilizzando un telecomando clonato, hanno aperto il cancello e si sono introdotti in quell’ area dello scalo ferroviario adibita a magazzino-deposito, dove vengono stoccati tutti i materiali nuovi o ancora in buono stato che possono essere riutilizzati, e si sono messi al lavoro. Indossate le classiche pettorine catarifrangenti per camuffarsi, hanno iniziato a caricare sul camion l’armamento ferroviario consistente in spezzoni di rotaie in sezioni da sei metri ciascuna stoccate insieme ad un deviatoio e ad una cassa di manovra, tutte parti di un unico blocco di scambio recentemente sostituito e in attesa di essere classificato. Sorpresi dagli agenti della Polfer, i due malviventi sono stati bloccati e tratti in arresto per il reato di furto aggravato in concorso.
La refurtiva è stata riconsegnata alle ferrovie mentre il camion è stato sottoposto a sequestro. Il materiale che stavano cercando di asportare per rivendere come “tal quale”, ossia per essere riutilizzato con la stessa funzione, avrebbe fruttato ai malviventi un’ingente somma. Infatti, il blocco di scambio, rivenduto sul mercato estero ai paesi in via di sviluppo proprio come armamento ferroviario, gli avrebbe fatto intascare il corrispettivo del valore commerciale di uno scambio usato che si aggira intorno ai 50mila euro. I due arrestati sono stati condotti davanti al giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il quale, in attesa di definizione, ha stabilito, per il 47enne, la misura degli arresti domiciliari mentre per il 43enne l’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria.
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