Ad epilogo di una scrupolosa indagine, la polizia ha individuato, e denunciato alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, la persona che nei giorni scorsi, all’interno di un noto locale del centro di Marcianise (Caserta), si era reso responsabile di una violenta aggressione nei confronti di un giovane. In particolare, durante la serata di domenica 20 ottobre, giungeva al pronto soccorso dell’ospedale di Caserta un 35enne che presentava profonde ferite al capo, per le quali era già stato medicato nel corso della notte precedente all’ospedale di Marcianise da cui, però, si era allontanato contro il parere dei medici.
Nelle ore successive, l’uomo aveva iniziato ad avvertire un intenso mal di testa, nausea ed aveva avuto episodi di vomito, tanto da rivolgersi nuovamente all’ospedale di Marcianise da cui era stato indirizzato a Caserta per esami più approfonditi che rivelavano una situazione preoccupante poiché gli veniva diagnosticata una “frattura osso occipitale, contusioni cerebrali in sede occipitale sinistra, ferita lacerocontusa in regione frontale destra ed occipitale sinistra”. Per tale motivo i medici del Pronto soccorso di Caserta trattenevano il paziente in prognosi riservat”, allertando nel contempo la polizia che appurava che il ferito aveva subito un’aggressione in un locale di Marcianise, intorno all’una della notte precedente.
Immediatamente, gli agenti del locale commissariato si attivavano per ricostruire la dinamica dell’episodio ed individuare i responsabili, sebbene il trascorrere delle ore avesse reso più complicate le indagini. Infatti, il sopralluogo effettuato all’interno del locale, con l’ausilio di personale della Polizia Scientifica, la sera stessa di domenica e l’indomani, non aveva permesso di rilevare tracce significative, essendo già state effettuate le pulizie, inoltre i primi testimoni, sentiti dal personale operante, non fornivano utili elementi per l’identificazione dell’autore dell’aggressione anche perché, dopo le prime medicazioni, la vittima era ritornata tranquillamente nel locale dove si era intrattenuto sino all’alba, circostanza che aveva indotto i presenti a minimizzare l’accaduto.
Però, l’insistenza degli investigatori del commissariato marcianisano, grazie anche alla descrizione di alcuni presenti, che avevano indicato un vistoso “tatuaggio” impresso sul collo dell’assalitore, permetteva di risalire alla sua identità. Infatti, i poliziotti identificavano B.S.G., 25 anni, come colui che intorno all’1.30 di domenica 20 ottobre, per futili motivi, sui quali sono ancora in corso approfondimenti investigativi, all’interno del locale, nel corso di una festa a cui partecipavano decine di invitati, colpiva la vittima, prima con uno schiaffo al volto e, poi, ripetutamente al capo con un oggetto contundente, forse un bicchiere. Pertanto, il 25enne veniva denunciato per lesioni gravi, aggravate. Il giovane non annoverava significativi precedenti polizia ma risultava essere il nipote di un esponente apicale del clan “Belforte” di Marcianise, condannato per gravi reati associativi, divenendo poi collaboratore di giustizia.
Nella giornata di martedì 29 ottobre, tra l’altro, la polizia notificava ai titolari del bar un’ordinanza che disponeva l’immediato divieto di prosecuzione dell’attività commerciale poiché, a seguito dei controlli amministrativi effettuati dagli stessi agenti, emergeva che la destinazione d’uso di attività commerciale dell’immobile che ospita il locale dove si era verificata l’efferata aggressione non corrispondeva alla classificazione contemplata dal Pru – Piano di recupero urbano del Comune di Marcianise.