Blitz dei carabinieri del comando provinciale di Catanzaro che, con il supporto dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori e di un elicottero dell’8° Nucleo Elicotteri, hanno eseguito, nell’ambito dell’operazione “Orthrus”, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 17 soggetti ritenuti appartenenti e fiancheggiatori della cosca di ’ndrangheta Iozzo-Chiefari.
La cosca, considerata affiliata al clan Gallace, era radicata, in particolare, nei comuni catanzaresi di Torre di Ruggero e Chiaravalle Centrale e Cardinale (tutti in provincia di Catanzaro) e aree limitrofe, i cui componenti avevano la disponibilità di numerose armi, anche da guerra, e avevano generato nella popolazione locale uno stato di soggezione con conseguenti manifestazioni di omertà e accondiscendenza. Nel dettaglio, con il provvedimento cautelare, emesso dall’Ufficio del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia diretta dal Procuratore Nicola Gratteri, vengono contestati, tra gli altri, i reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, estorsione e detenzione illegale di armi.
Gli elementi investigativi raccolti nell’operazione Orthrus hanno consentito di documentare, «l’illecito controllo – spiegano i carabinieri – da parte del sodalizio criminale, di attività imprenditoriali e commerciali (nei settori dell’edilizia, del movimento terra e del commercio all’ingrosso di legname), di subappalti connessi con la realizzazione di opere pubbliche anche di rilevante entità come la cosiddetta ‘Trasversale delle Serre’, nonché alcuni interessi connessi con attività commerciali anche in occasione della festa patronale di uno dei suddetti centri catanzaresi». Inoltre, una ulteriore fonte di proventi illeciti consisteva nella gestione di una redditizia piazza di spaccio di stupefacente, del tipo marijuana e cocaina, attivata nel territorio.
L’indagine ha consentito, inoltre, di fare luce sulle dinamiche di un tentato omicidio e di un duplice omicidio, consumati rispettivamente nel 2005 e nel 2009, entrambi a Chiaravalle Centrale (Catanzaro), riconducibili a regolamenti interni all’organizzazione criminale. Il duplice omicidio è quello di Giuliano Cortese, di 48 anni, e della sua compagna Inna Abramovia, di 35, di nazionalità ucraina, uccisi a Chiaravalle centrale il 27 aprile 2009. L’agguato contro Cortese fu portato a termine davanti alla scuola materna dove la coppia aveva lasciato le due figlie piccole. Mentre i due si stavano allontanando a bordo di un’auto, furono affiancati da un’altra vettura dalla quale furono sparati numerosi colpi di pistola.
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