Siria, curdi: “Se Turchia attacca è tradimento Occidente”. Ma Trump assicura soldi e armi

di Redazione

“Se la Turchia interverrà sul nostro territorio sarà un tradimento. Vorrà dire che l’Occidente era sul territorio solo per l’Isis non per una soluzione democratica e per la libertà di tutti”. Lo ha detto Dalbr Issa, comandante delle Ypj, le unità femminili delle milizie curde nel nord della Siria. Issa ha quindi invitato il Parlamento italiano e tutta la comunità internazionale a impegnarsi per “una soluzione pacifica nell’interesse di tutti”.

Donald Trump cerca di rassicurare via Twitter i curdi dopo aver annunciato la sua decisione di ricollocare i soldati americani dal Nord della Siria in altre zone. Le truppe Usa avevano combattuto l’Isis insieme agli alleati curdi. Ora l’America continuerà “il suo appoggio da un punto di vista finanziario e con le armi”, aggiunge l’inquilino della Casa Bianca.

Anche il Regno Unito  è “profondamente preoccupato” dai piani della Turchia di prendere di mira i militanti curdi nel Nord della Siria e avverte Ankara che non sosterrà questa decisione. Londra è stata “regolarmente chiara con la Turchia sul fatto che va evitata un’azione militare unilaterale, dal momento che destabilizzerebbe la regione” e minaccerebbe gli sforzi per sconfiggere l’Isis, ha riferito il portavoce del premier britannico Boris Johnson. Il Regno Unito precisa di avere informato Washington della sua posizione.

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