“Italia quinto Paese Ue colpito dai dazi Usa, con un valore dell’export interessato molto inferiore ai 4 membri del Consorzio Airbus (Francia, Regno Unito, Germania e Spagna)”. E’ la stima di un’analisi realizzata da Ice New York su dati delle dogane Usa relativi al 2018 proiettati sul 2019. In termini percentuali, “il peso maggiore dei dazi viene imposto a Francia (27.7%), Gb (25.9%) e Germania (19.8%). Seguono Spagna (11.2%), Italia (6.4%).
“Il settore aeronautico delle sole Francia e Germania – si legge nella nota del Consorzio che cita l’analisi dell’Ice New York – viene colpito per un totale di circa 3,5 miliardi di dollari. Gli altri prodotti industriali e agroalimentari pesano per circa 5,9 miliardi di dollari. Il totale delle esportazione europee colpite valeva nel 2018 oltre 9,4 miliardi di dollari: i dazi del 10% e 25% proiettati su queste cifre totalizzano circa 1,8 miliardi su base annua (rispetto al massimale di 7,5 miliardi stabilito dalla sentenza Wto, Organizzazione mondiale del Commercio), il che significa circa 117 milioni a carico dell’Italia”.
“Sul piano procedurale – prosegue il comunicato – si attende la pubblicazione del provvedimento ufficiale sul Federal Register, che potrebbe avvenire anche prima dell’adozione della sentenza da parte del Dsb. I dazi entreranno in vigore comunque il 18 ottobre per una durata minima di 120 giorni, prorogabili di ulteriori 180 giorni, senza una precisa scadenza, e si applicheranno solo alle merci spedite a partire dalla mezzanotte del 17 ottobre, anticipazione quest’ultima che dovrà essere confermata con la pubblicazione sul Federal Register”.
“Ustr (Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d’America), come precisato dallo stesso Ambasciatore Lighthizer, si riserva la possibilità di modificare, a seconda dell’andamento del negoziato con la Ue, le categorie di beni colpiti, i Paesi Ue interessati e l’ammontare dei dazi. Non e’ al momento prevista una procedura per la richiesta, da parte di eventuali soggetti americani interessati, di esclusioni”, conclude la nota.
“Si rischia una spirale che contraddirebbe lo spirito euro-atlantico. Per questo serve una risposta unita dell’Unione europea. Nessun Paese da solo può pensare di risolvere la questione dazi”. Lo ha detto Sergio Mattarella, da Copenaghen, durante la sua visita in Danimarca, sottolineando di augurarsi che “l’applicazione delle misure non venga mai attuata. Abbiamo a cuore – ha aggiunto – il rapporto con gli Usa e dobbiamo insieme lavorare per recuperare lo spirito originario dei rapporti transatlantici”.