Penelope utilizzò lo stratagemma della tela contro i Proci per rinviare le nozze, stante la prolungata assenza da Itaca di Ulisse. Pertanto di notte disfaceva la tela che di giorno tesseva. Anche a Carinaro, infatti, assistiamo a qualcosa di simile, poiché nel giorno 15 ottobre scorso, su alcune strade della città, tipo via Isonzo, via Virgilio e via Sauro, sono state disegnate sull’asfalto delle strisce oblique al fine di impedire la sosta. Le stesse strisce sono state cancellate successivamente dopo due giorni, per la precisione nella mattina del 17 ottobre. A prescindere che tutto ciò ha un costo per l’Ente, quindi per la collettività, ci chiediamo: quale doveva essere l’utilità di tale segnaletica orizzontale? E perché dopo appena due giorni e qualche lagnanza le stesse sono state cancellate?
Atteso che il sindaco era presente sui luoghi al momento della cancellazione, e considerato che l’assessore Bracciano si è adoperato fortemente per la cancellazione delle strisce su via Isonzo, ci sorge un dubbio: sapevano o non sapevano di tale iniziativa? E se sapevano perché le hanno fatte cancellare? Se non sapevano, chi arbitrariamente in assenza di indirizzo politico ha assunto la decisione? La domanda è più che legittima, se si tiene conto del fatto che tale segnaletica non è stata predisposta in prossimità di incroci, che sarebbe la naturale destinazione, ma è stata predisposta in prossimità di passi carrabili.
Ciò posto, noi un’idea ce l’abbiamo ed è quella che questa amministrazione non ha alcun progetto in materia di viabilità, e non solo, e nelle lacune si inserisce sempre qualche spregiudicato “personaggio” che non avendo ben chiara la distinzione tra il ruolo politico e quello del dipendente pubblico arbitrariamente tenta di soddisfare gli impegni presi durante la campagna elettorale. E’ evidente che questo non giustifica il sindaco, l’assessore alla viabilità, il personale e la maggioranza tutta che dovrebbero essere autori assoluti dell’indirizzo politico, chiarendo ai dipendenti che loro sono solo esecutori dello stesso. Infatti, quando la capacità di indirizzo viene meno si assiste ad incursioni e “fughe in avanti”, che poi generano questi imbarazzanti ripensamenti.
Purtroppo, su tutta la zona del cosiddetto Rione “aret ‘a chies” manca un progetto organico di viabilità, e si va avanti, amministratori e polizia municipale al solo fine di assecondare qualche “impegnuccio” preso a tempo debito come nel precedente caso dell’istituzione del doppio senso di via Piave. Per essere più chiari trattasi di captatio benevolentiae: tu mi voti e io ti faccio il doppio senso; tu mi voti e io ti faccio le strisce; tu mi voti? Ed io sarò il tuo garante. In conclusione, se Penelope disfaceva la tela perché aveva bene in mente cosa fare, a Carinaro purtroppo per i cittadini assistiamo solo all’improvvisazione, all’approssimazione ed ai ripensamenti del giorno dopo. E all’uopo, se ripensamento c’è stato su via Isonzo, perché non ripensare anche alla cancellazione delle strisce su via Sauro e via Virgilio? Quale sarà stato il principio giuridico in virtù del quale ciò non è avvenuto? Lungi da noi anche la sola idea della polemica fine a se stessa, chiediamo legittimamente che si proceda anche per la cancellazione delle strisce di via Virgilio e via Sauro.
Il gruppo “Carinaro nel Cuore”