Alleanza duratura tra M5S e Pd o i presupposti per il governo vengono meno? A Zingaretti “rispondo col sorriso. Siamo passati dal ‘mai col M5S’ all”alleanza strutturale col M5S’. Io dico soltanto che in questi giorni ho fatto incontri con i rappresentanti del territorio, di Regioni come la Calabria, l’Emilia Romagna, ho sentito tanti attivisti e non c’è la volontà di fare alleanze strutturali col Pd”. Lo dice il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, rispondendo alle domande dei cronisti in Senato. “Il M5S è post ideologico”, ha sottolineato il ministro degli Esteri, che ha aggiunto: “Stiamo realizzando un programma” al governo, “ma da qui a parlare di alleanze strutturali… io credo non ci siano proprio i presupposti”.
“Con Zingaretti – spiega ancora Di Maio – lavoro benissimo, con Franceschini lavoro benissimo… in questo governo si riesce a lavorare con molta più serenità del precedente. Non è una questione contro questo Pd. Ma sono 10 anni che ci dicevano ‘mettetevi insieme che potrete rappresentare un’alternativa per questo Paese’. E invece il voto umbro, ahimé, dimostra esattamente il contrario” ovvero “che quando ti metti insieme ad uno dei due poli, c’è una parte di chi ti votava che o decide di votare per l’altro polo o non ti vota più”. “Il M5S è stato creato come altro e quindi deve mantenere la terza via. L’Umbria – insiste il titolare della Farnesina – ci ha fatto capire che non è quella la strada”.
“Ho letto di qualche raccolta firme, di non so quante persone, che mi chiedono di restare e fare le alleanze strutturali col Partito democratico. Ma secondo me – aggiunge il capo politico 5S – non serve raccogliere le firme per chiedere al M5S di allearsi col Pd, basta andare a chiedere ai nostri attivisti, ai gruppi sul territorio. Vediamo cosa rispondono”. In Emilia Romagna e Calabria, quindi, “abbiamo deciso che si va da soli”, il che “non significa non mettersi insieme a delle liste civiche, a dei movimenti civici. Non significa non ambire a un candidato presidente che possa rappresentare un respiro oltre il Movimento, ma nell’ambito di una terza via che rappresenta il M5S”.
“Le persone vorrebbero sapere non come incide sul governo un’elezione regionale, ma come incide sulla loro vita la manovra di bilancio”, replica Di Maio a chi gli chiede se una eventuale vittoria della Lega in Emilia Romagna rappresenti una minaccia per la tenuta del governo. Se mi sento insidiato da Conte nella leadership del M5S? “Sono ormai 7 anni che sto in Parlamento in questi 7 anni continuamente si metteva qualcuno contro di me. Abbiamo iniziato con Grillo, poi continuava con Di Battista, con Fico, adesso con Conte. Io non solo non mi sento insidiato ma credo che questo governo sia una squadra che deve portare avanti insieme il programma di governo”. “Se facciamo squadra – aggiunge Di Maio -, i cittadini potranno comprendere quello che stiamo facendo. Altrimenti è difficile anche far comprendere quello che facciamo di buono”.
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